Facebook tenta di andare in positivo

Il grande sito di social networking spende tantissimo in storing e banda, specialmente per tutte le foto che vengono viste e caricate. Un nuovo sistema però potrebbe consentire di ridurre i costi e andare finalmente in totale attivo con il bilancio
Facebook tenta di andare in positivo
Il grande sito di social networking spende tantissimo in storing e banda, specialmente per tutte le foto che vengono viste e caricate. Un nuovo sistema però potrebbe consentire di ridurre i costi e andare finalmente in totale attivo con il bilancio

TechCrunch non manca di far notare una strana discrepanza nella comunicazione finanziaria che Facebook ha notificato circa lo stato del proprio bilancio. La compagnia si considera infatti in attivo, eppure non andrà effettivamente in positivo almeno fino al 2010. Ci deve essere, secondo il blog, qualcosa per cui sta pagando e che si va deprezzando nel tempo.

Sarebbero circa 200 i milioni di dollari che separano Facebook dalla totale positività del bilancio al momento, una cifra che nel 2010 sarà ammortizzata. Sempre secondo Techcrunch la questione ruoterebbe tutta intorno ai sistemi per la gestione delle foto e delle molte visite alle pagine, cioè banda e storage. La prima costa circa 500.000 dollari al mese e per la seconda si sarebbe pronti ad investire anche 2 milioni di dollari.

La soluzione approntata per il 2010 sarebbe Haystack (qui ne viene illustrato il funzionamento), un sistema di controllo e abbassamento dei costi di archiviazione e richiamo delle foto che ben si integra con tutta la ristrutturazione da poco messa online del sito di social network. Gli unici dubbi però sembrano essere incentrati su quanto Haystack possa fare la differenza sui mercati non statunitensi come ad esempio quelli asiatici.

La cosa non desta in fondo troppa meraviglia. Facebook è di gran lunga il più noto ed utilizzato servizio di storing fotografico con circa 850 milioni di foto inviate ogni mese, una spesa molto forte che in molti paesi non genera un ritorno sufficiente a coprirle perchè si tratta di aree più povere dove si investe meno in pubblicità e si paga meno a fronte di un’utenza ugualmente numerosa.

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