Frecciarossa, il Wi-Fi rimane gratuito

La connettività sui treni Frecciarossa continuerà a rimanere gratuita almeno fino a quando i problemi della rete non saranno completamente risolti.
La connettività sui treni Frecciarossa continuerà a rimanere gratuita almeno fino a quando i problemi della rete non saranno completamente risolti.

Il comunicato ufficiale diramato da Trenitalia è stringato e privi di approfondimenti, comunica quel che gli utenti vogliono sapere ed evita i retroscena:

Ancora Wi-Fi gratuito sui Frecciarossa in viaggio lungo la rete Alta Velocità tra Torino e Napoli. Ferrovie dello Stato e Telecom Italia hanno prorogato la promozione, avviata lo scorso dicembre, che permette di connettersi gratis a bordo treno

L’ennesima proroga, dunque: sulle carrozze dei treni Frecciarossa sarà possibile continuare a connettersi tramite la rete Wi-Fi fornita in fase di registrazione, il tutto senza pagare alcunché per la fruizione del servizio. L’unico costo associato è ad oggi quello simbolico di 1 centesimo (o un SMS) utile a certificare l’utente e fornire le credenziali di accesso. Trattasi dell’ennesimo posticipo di una fase a pagamento per la quale a questo punto non vengono fornite datazioni ulteriori: la sperimentazione continuerà a tempo indeterminato.

Le motivazioni sono facilmente intuibili poiché una semplice prova sulla linea Torino-Napoli è quanto sufficiente per toccare con mano i disagi e la lentezza di una rete ad oggi tutt’altro che performante (e pertanto non vendibile, in quanto non affidabile). Il problema è che le difficoltà ed i ritardi odierni impongono a Trenitalia e Telecom Italia (partner nel progetto) il procrastinarsi di una situazione senza introiti, nella quale l’esperimento genera sì valore aggiunto in quanto regala banda, ma non porta a compimento un modello di business che era fatto di connessioni a pagamento e contenuti da acquistarsi direttamente dai server di bordo.

Per mesi ulteriori la connettività sui Frecciarossa rimarrà gratuita e questo perché la velocità del treno è oggi ben superiore a quella del traffico dati. Ed una volta risolta la situazione occorrerà capire fino a che punto l’utenza sia ancora disposta a pagare per qualcosa che, pur se ha singhiozzo, ha per mesi avuto a disposizione a costo zero.

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