Google investe in videosorveglianza?

Google sta valutando l'idea di acquistare Dropcam, gruppo attivo nel mondo della videosorveglianza casalinga con supporto cloud per la registrazione.
Google sta valutando l'idea di acquistare Dropcam, gruppo attivo nel mondo della videosorveglianza casalinga con supporto cloud per la registrazione.

Google avrebbe fatto un primo approccio nei confronti del mondo della videosorveglianza bussando alla porta del gruppo Dropcam. Al momento sono voci flebili, prive di conferma alcuna e soprattutto prive di dettagli (utili argomenti a supporto della veridicità della notizia), tuttavia sono vari gli indizi che lasciano supporre che un fondo di verità possa presto venire a galla.

La mossa sarebbe stata portata avanti passando attraverso Nest, la controllata del gruppo attiva nel mondo delle smart home. Nest è stata infatti acquisita a inizio anno per 3,2 miliardi di dollari, rendendo oltremodo chiare le intenzioni del gruppo di Mountain View di entrare con entrambi i piedi nel settore. Il termostato e il segnalatore di fumi (peraltro di recente coinvolto in un problema tecnico di una certa pericolosità) non bastano più: se Google vuol davvero mettere in piedi un ecosistema organico per il controllo della casa, ha bisogno anche di altri tasselli e la videoconferenza è uno di quelli di maggior rilevanza e di maggior mercato potenziale.

Il pericolo evidente è che qualcuno possa muoversi prima di Google: Apple, ad esempio. Dropcam è un gruppo che produce sistemi di videosorveglianza basati su unità di controllo a basso costo, con possibilità di registrazione continuativa delle immagini e registrazione remota in grado di arrivare fino a 30 giorni continuativi a 720p. Google avrebbe in mano ogni tassello per lavorare sinergicamente con gli strumenti Dropcam: c’è il cloud, c’è la community, c’è il software.

I dubbi relativamente alla creazione di un immenso Grande Fratello sono evidenti e sono destinati a deflagrare non appena le voci relative ad una acquisizione diverranno più concrete, ma al momento a prendere volume è soprattutto il fascino di un ecosistema di controllo casalingo che mette ulteriore potere nelle mani dell’utente per mezzo della tecnologia. Google se ne fa carico, mettendo a disposizione i propri strumenti per generare nuove sacche di mercato a completamento e supporto del lavoro compiuto in ambito mobile.

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