Mediaset, la vittoria su RCS è soltanto parziale

Marco Pratellesi ha diffuso nuove informazioni relativamente al caso Mediaset vs RCS. Il giudice avrebbe imposto la rimozione dei video online sul Grande Fratello perché trattasi di fiction, e pertanto il diritto di cronaca non può essere applicato
Marco Pratellesi ha diffuso nuove informazioni relativamente al caso Mediaset vs RCS. Il giudice avrebbe imposto la rimozione dei video online sul Grande Fratello perché trattasi di fiction, e pertanto il diritto di cronaca non può essere applicato

Nella serata di ieri Mediaset ha diffuso una nota nella quale si annunciava con entusiasmo di aver avuto la meglio su RCS relativamente ad una denuncia che chiedeva la rimozione di alcuni video che l’importante editore (tramite il Corriere della Sera) aveva portato online. La nota era però scarna di dettagli, i quali vengono a galla a distanza di 24 ore rivoltando in parte la vicenda.

Così Marco Pratellesi ha approfondito la questione tramite il mediablog del Corriere della Sera: «il gruppo Mediaset aveva chiesto al tribunale di Milano con procedura di urgenza la rimozione dal sito del Corriere della Sera di tutti i video riconducibili ai propri programmi. In sostanza, 59 video che riportavano frammenti di varie trasmissioni andate in onda su Canale 5 e Italia 1. Tra questi anche 4-5 video tratti dal Grande Fratello». La nota Mediaset, è evidente dal testo, puntava invece il dito soltanto sul bicchiere mezzo pieno: «Stop ai filmati di Grande Fratello diffusi su Internet senza l’autorizzazione di Mediaset. Lo ha stabilito il Tribunale di Milano, con ordinanza del 2 marzo 2009, a seguito di un procedimento di urgenza (ex art. 700) promosso da Rti contro Rcs».

Il giudice Stefano Rosa, in pratica, ha operato un distinguo fondamentale: il diritto di cronaca va salvaguardato, ma non può essere applicato al Grande Fratello. La trasmissione regina dei reality show, insomma, è stata considerata molto “show” e poco “reality”, tanto da depennarne il diritto alla cronaca sui quotidiani. Il Corriere, pertanto, dovrà rimuovere solo in minima parte i propri spezzoni tratti dai canali Mediaset.

Soddisfazione, pertanto, da entrambe le parti. La prima ad esultare è Mediaset: «La decisione accoglie le richieste di Mediaset che lamentava la lesione dei propri diritti esclusivi sulla trasmissione e respinge invece le tesi di Rcs che si appellava al diritto di cronaca». Per contro, però, sembra esultare anche la controparte: «In realtà la sentenza piace anche a noi di Corriere.it. Il tribunale di Milano, accogliendo il ricorso solo per quanto riguarda i filmati tratti dal Grande Fratello (4 o 5 sui complessivi 59 oggetto della richiesta Mediaset) ha riconosciuto il diritto di cronaca e di critica per quanto riguarda tutti gli altri. Tradotto in pratica: il giudice ha stabilito il diritto di utilizzare i frammenti video di trasmissioni televisive, quando questi siano al servizio del diritto di cronaca e di critica. Non è una brutta sentenza per chi fa informazione. Affatto».

Stando alle dichiarazioni delle parti in causa, insomma, se ne esce con nessun perdente e nessuno sconfitto. Rimane, però, la “fatwa” che Mediaset ha lanciato verso il mondo del web: «Mediaset, dopo questo importante provvedimento, conferma l’intenzione di proseguire la sua azione a tutela del diritto di autore e per l’affermazione di principi di legalità nel mondo dei contenuti web. Ogni utilizzo illegittimo di proprio materiale sulla rete sarà quindi costantemente perseguito. Sono già in partenza nuove azioni legali contro siti web e provider che pubblicano contenuti televisivi Mediaset senza autorizzazione». Il caso si chiude pertanto tra RCS e Mediaset, ma si riapre a stretto giro di posta tra Mediaset e quel mondo del Web già nel mirino dopo la prima denuncia formulata contro YouTube.

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