Microsoft chiede la messa al bando di FairUse4WM

Microsoft ha deciso di agire con le maniere forti contro il toll che ha aggirato i DRM del gruppo: gli autori di FairUse4WM dovranno rimuovere il tool così come tutti i siti che lo distribuiscono. La minaccia lascia intuire un passaggio alle vie legali
Microsoft chiede la messa al bando di FairUse4WM
Microsoft ha deciso di agire con le maniere forti contro il toll che ha aggirato i DRM del gruppo: gli autori di FairUse4WM dovranno rimuovere il tool così come tutti i siti che lo distribuiscono. La minaccia lascia intuire un passaggio alle vie legali

Microsoft ha messo al bando il cosiddetto FairUse4WM. E non poteva fare altrimenti: nei prossimi mesi partirà Zune e fin da subito il materiale protetto sotto l’etichetta ‘PlayForSure’ è a rischio di crack con cancellazione del Digital Right Management e libera gestione dei file risultanti (non è da sottovalutare il danno conseguente, con BSkyB ferma nella propria distribuzione dei video online nonostante il servizio sia già stato regolarmente acquistato dall’utenza abbonata). In questo contesto una reazione Microsoft è dovuta ed obbligata e, come prevedibile, il tutto verrà sviluppato su due fronti.

Innanzitutto v’è l’intervento tecnico: il DRM Microsoft subirà un nuovo update per aggirare la “sprotezione” introdotta dall’ultima versione di FairUse4WM. Microsoft sarà costretta a cambiare la propria filigrana ancora una volta nella speranza nel frattempo di inibire un nuovo sviluppo del tool in grado di farsi beffa della tecnologia di protezione del copyright usata a Redmond per erigere il proprio mercato di file e dispositivi musicali.

In secondo luogo Microsoft passa alle maniere forti ed invia una chiara minaccia a quanti hanno prodotto e pubblicato (o eventualmente anche solo distribuito) FairUse4WM: il codice va rimosso dalla rete. Ragionando sulla successione degli eventi Microsoft addebita all’autore del nuovo update (“Viodentia”) l’accusa di aver usato materiale protetto per creare il proprio codice, mettendo così l’autore subito con le spalle al muro e palesando la disponibilità di argomenti al cospetto di una eventuale avventura in tribunale.

Microsoft non è sola nella difesa del DRM: anche la controparte ha i suoi problemi ed il famigerato QTFairUse ha aggirato i DRM di Cupertino fino a quanto iTunes non è stato portato alla sua versione 7. L’inseguimento in velocità ha però prodotto non pochi effetti collaterali: il nuovo music store annovera una lunga serie di bug ed a distanza di giorni ormai da Apple non è ancora giunto alcun intervento riparatore e l’utenza rimane alle prese di una serie di palliativi per rattoppare il software e per poter godere della propria libreria musicale.

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