Musicassette: una delle ultime aziende a 360 gradi

Un suggestivo sguardo a 360 gradi su una delle ultime aziende specializzate in musicassette in Europa: la domanda ha subito un'impennata nel 2017.
Un suggestivo sguardo a 360 gradi su una delle ultime aziende specializzate in musicassette in Europa: la domanda ha subito un'impennata nel 2017.

Simbolo nostalgico degli anni ’80 e ’90, le musicassette sembravano completamente scomparse: l’affermazione dei supporti ottici, nonché l’avvento dei comodi formati digitali, avevano relegato il vecchio nastro nel dimenticatoio. Eppure, così come confermato pochi giorni fa, la domanda ha subito una decisa impennata negli ultimi mesi, merito forse anche del ritorno inarrestabile del vinile. Un trend che ha spinto molte aziende a rinvigorirne la produzione, tra cui anche una delle ultime realtà in Europa. Si tratta della società dell’olandese di Thomas Bauer, pronta a passare in pochissimi mesi da un numero esiguo di nastri a ben 15.000 cassette vendute. Euronews ha voluto mostrare il suo piccolo impianto con una suggestiva visuale a 360 gradi.

Il 2017 verrà certamente ricordato come l’anno dell’effetto nostalgia: oltre ai vinili, infatti, sono tornate di prepotente moda le console di gaming anni ’80 e ’90, il tamagotchi e molti altri device che hanno caratterizzato la prima giovinezza della Generazione X e dei Millennial. Nessuno avrebbe però scommesso sul ritorno delle musicassette, forse per la qualità audio più contenuta rispetto ad altri formati, eppure i consumatori hanno saputo sbaragliare gli analisti nel mercato: nel 2014 si vendevano in Europa 2.000 cassette l’anno, oggi si potrebbero raggiungere le 30/40.000 unità. Un fatto promettente, se si considera come la domanda annuale negli anni ’80 di nastri preregistrati, al picco della popolarità delle musicassette, fosse di 400.000 esemplari. Un dato forse anche sottostimato, ipotizzando come la vendita maggiore sia sempre avvenuta sui supporti vergini.

Di tutte le musicassette che vengono oggi prodotte in Europa, nel 2017 ben 15.000 sono state realizzate dall’azienda di Thomas Baur, un trentaseienne olandese da sempre appassionato di audio vintage. Il tutto è capitato per caso: qualche anno fa, il giovane ha notato l’annuncio per la vendita di alcuni macchinari per la produzione di cassette e, per il prezzo di un’utilitaria, ha investito nel ritorno del formato. Una scommessa nata da una passione, oggi diventata molto più di un hobby, bensì una vera e propria professione.

Secondo Baur, la musicassetta torna per le stesse ragioni che hanno caratterizzato la riaffermazione del vinile. Oltre a un nocciolo duro di ascoltatori in analogico, come gli appassionati di musica rock e metal più irriducibili e mai pienamente soddisfatti dal digitale, vi è la malinconia del passato e la necessità di riappropriarsi fisicamente della musica:

È la nostalgia: non si comprano cassette perché è l’unico modo con cui si può memorizzare il suono, oggi si possono scaricare brani, si può acquistare un CD, si può comprare un vinile. La cassetta, però, combina le emozioni con la nostalgia.

Thomas spiega come oggi molti artisti, soprattutto dei generi meno popolari, optino per la cassetta come allegato al download digitale: un modo originale per fornire ai fan, oltre agli asettici file, anche qualcosa di fisico da maneggiare e collezionare. Per l’esperto, però, garantire una produzione sostenuta è una vera e propria scommessa quotidiana: i macchinari, alcuni dei quali anche risalenti a 25-30 anni fa, non dispongono più di adeguati pezzi di ricambio. E così Baur si trova a doversi trasformare in un vero e proprio “McGyver” del nastro, creando componenti ex-novo, riciclando materiali e diventando maestro di problem solving.

Quanto i macchinari si sento felici, possono produrre 400 cassette all’ora. Ma ieri ho impiegato l’intera giornata per produrne 800. Ci sono stati alcuni problemi che non sono riuscito a sistemare in tempi brevi. Le macchine hanno rovinato alcune cassette quindi ho dovuto farne di nuove, fermando la produzione, aprendo gli apparecchi, cercando di capire l’intoppo, risolvere il problema e testarle di nuovo.

Più che giustificato, allora, è l’appello agli appassionati per il ritorno in auge della cassetta, affinché l’industria ritorni a produrre macchinari moderni:

Devi usare tecnologia moderna per apprezzare un prodotto obsoleto. Contattate le persone, fate loro sapere che le cassette sono di nuovo cool.

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