Perde colpi il rapporto Medina, e con esso il Pacchetto Telecom. Internet è salva?

Presso il Parlamento Europeo è in discussione in questi giorni il cosiddetto Pacchetto Telecom, un sistema di cinque direttive, molto restrittive, destinate ad influenzare gli stati membri in tema di telecomunicazioni.

Mentre il popolo di Internet aspettava, con timore, l’inizio della seconda lettura ufficiale di tale progetto, apprendiamo dal sito Scambioetico.org che il Parlamento avrebbe abbandonato il cosiddetto “rapporto Medina“, molto simile nei contenuti al progetto in questione.

Sembra dunque che la direzione che l’UE intende seguire sia quella di mantenere la rete come un territorio di grande libertà, quanto a servizi offerti all’utente. Ma quali sono, o erano, in sostanza, le “minacce” contenute nel Pacchetto Telecom?

Sostanzialmente una serie di restrizioni all’uso dei servizi che l’internauta medio è ormai abituato ad usare più o meno liberamente:

  • disconnessione forzosa se c’è il sospetto che l’utente abbia condiviso file illecitamente;
  • filtraggio di servizi come Skype;
  • tariffe aggiuntive per servizi come le chat;
  • maggiore invasività nella raccolta dei dati personali.

Lo scenario non è dei migliori, e la speranza non può essere che quella di avere, specie a livello europeo, la tutela del cittadino e dell’utente finale al di sopra di ogni altra cosa.

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