Nest Hub 2

Il Nest Hub 2 di seconda generazione migliora in tutto il predecessore e aggiunge il monitoraggio del sonno, ma non la fotocamera.

pro

  • Design
  • ottima integrazione con Google Foto
  • monitoraggio del sonno

Contro

  • Assenza fotocamera per videochiamate
il voto di Webnews  9.1
Il Nest Hub 2 di seconda generazione migliora in tutto il predecessore e aggiunge il monitoraggio del sonno, ma non la fotocamera.

A poche settimane dal lancio americano Google porta anche in Italia la nuova generazione di Nest Hub, con un design identico al modello precedente ma molti miglioramenti al suo interno, e naturalmente con l’Assistente Google. Lo abbiamo provato nelle ultime settimane.

Nest Hub 2: tutti i dettagli

Caratteristiche ()

La confezione di vendita del nuovo Nest Hub è piuttosto essenziale e comprende il dispositivo ed un alimentatore di rete da 15 Watt.

Le dimensioni sono pressoché identiche a quelle del modello di prima generazione: 177,4×120,4×69,5mm, per un peso di 558 grammi. Invariata anche la forma, con una base ricoperta di tessuto che contiene il comparto audio ed un display da 7 pollici dove visualizzare le informazioni. Il display è un LCD touchscreen con risoluzione 1024×600 pixel, sopra al quale troviamo tre microfoni a lungo raggio (uno in più del modello precedente) ed il sensore ambientale per la luminosità dello schermo che aggiunge un nuovo sensore cromatico per ottimizzare la visibilità. Sul retro del display abbiamo l’interruttore per disattivare i microfoni ed il bilanciere del volume, mentre sul lato posteriore della base è posizionata la porta di alimentazione.

Rinnovato il processore, di cui non conosciamo modello e produttore ma sappiamo che si tratta di un quad-core con tecnologia ARM da 1,9GHz in coppia con un chip di machine learning ad alte prestazioni, come anche lo speaker full-range da 43,5mm basato sulla stessa tecnologia di Nest Audio.

Fra le novità abbiamo poi il radar Soli, già visto in Pixel 4, che permette a Nest Hub di analizzare i movimenti che sono alla base del monitoraggio del sonno oltre che di rilevare le gesture; un sensore di temperatura, purtroppo usato solo per il tracciamento del sonno e non utilizzabile per chiedere a Google la temperatura della stanza o attivare una routine in base ad essa; e il supporto alla tecnologia Thread che, a differenza della Zigbee, non richiede un bridge ma permette ai diversi elementi della smart home di comunicare fra loro mantenendo un consumo energetico estremamente ridotto.

Le connettività comprendono il Bluetooth 5.0 ed il WiFi 5 dual-band, oltre naturalmente al Chromecast built-in per l’invio di contenuti multimediali da smartphone e PC, mentre il sistema operativo è sempre basato su Google Cast.

Prezzo ()

Nest Hub di seconda generazione è disponibile sul Google Store e nei principali negozi di elettronica al prezzo consigliato di €99,99, nelle due colorazioni grigio chiaro e grigio antracite.

Recensione ()

Era un po’ che ci aspettavamo un rinnovamento del Nest Hub, e anche se non tutti i nostri desideri per questo nuovo dispositivo sono stati esauditi possiamo comunque ritenerci soddisfatti del lavoro fatto da Google.

Invariato il design, Nest Hub può essere posizionato in qualsiasi punto della casa e con qualsiasi tipo di arredamento. In condizioni normali funzionerà da cornice digitale, con l’ottima integrazione con Google Foto che andrà a selezionare automaticamente le nostre foto migliori caricate sul cloud o da uno specifico album creato da noi.

Come il modello precedente Nest Hub può essere usato per ricevere maggiori informazioni rispetto ad uno smart speaker grazie alla presenza del display: possiamo fare richieste all’Assistente Google, gestire i device della smart home via voce o touchscreen, chiedere di vedere video su YouTube o Netflix ma anche le immagini di una videocamera o di un videocitofono, riprodurre musica da servizi come YouTube Music e Spotify, e molto altro.

Molto utile poi la possibilità di visualizzare le informazioni che chiediamo a Google, fra cui meteo e notizie ma anche ricette di cucina e maggiori informazioni riguardo le nostre ricerche.

Nest Hub 2

Abbiamo menzionato il supporto alla tecnologia Thread per la smart home, cosa sicuramente interessante ed utile, ma al momento questa tecnologia è supportata da un numero molto limitato di dispositivi sebbene inizi a vedersi nei grandi nomi della tecnologia. La troviamo infatti, oltre che nel nuovo Nest Hub, in Nest WiFi, Amazon eero 6 e Apple HomePod Mini. Forse è proprio per questo che la tecnologia non è al momento funzionante, ma dovrebbe essere attivata in futuro con un aggiornamento software. Speriamo anche che nei prossimi mesi arrivino più prodotti che ci permettano di utilizzare Thread, ma per adesso avremmo gradito la presenza di un hub Zigbee come già negli smart device di Amazon.

Andando ad esaminare la resa audio, possiamo dire senza dubbi che la qualità del suono è in generale migliore se confrontata al predecessore, ma non si tratta di un dispositivo HiFi. Utile per un sottofondo musicale, può comunque essere abbinato via Bluetooth ad uno speaker di qualità superiore per una migliore esperienza di ascolto; peccato non sia presente una uscita AUX per la connessione fisica ad altoparlanti ed amplificatori esterni.

Come per il primo Nest Hub abbiamo il supporto alle chiamate con Google Duo, ma dal momento che neanche in questo modello è stata integrata una videocamera ci dovremo accontentare di chiamate vocali. Avremmo sicuramente apprezzato la presenza di una videocamera, magari con copriobiettivo per la privacy, ma proprio per la privacy Google ha preferito non inserirla e lasciare le rilevazioni dei movimenti al radar Soli.

Parliamo quindi del rilevamento del sonno: grazie proprio alla presenza del radar Soli, Nest Hub riesce a captare i movimenti nell’ambiente circostante il device, e posizionandolo sul comodino vicino al lato del letto in cui si dorme esso rileva i nostri movimenti, la frequenza del respiro e i momenti in cui tossiamo o russiamo. Al mattino potremo poi visualizzare un report del sonno sul display di Nest Hub o semplicemente chiederlo vocalmente a Google. Nei nostri test il report è stato piuttosto accurato, sebbene non preciso come quello di uno smartwatch indossato tutta la notte.

Sempre grazie a Soli possiamo interagire con Nest Hub con delle gesture, ad esempio per silenziare una sveglia o passare al prossimo brano musicale della playlist, in modo analogo a quanto visto negli smartphone Pixel 4.

In conclusione Nest Hub 2 è un buon miglioramento del predecessore, con una migliore qualità audio e nuove utili funzionalità. Se possiamo permetterci di aggiungere la nostra wishlist per il prossimo modello ci farebbe piacere avere una videocamera, un hub Zigbee e un sensore ad infrarossi per gestire TV, decoder ed altro, soprattutto adesso che Logitech ha abbandonato la sua linea Harmony. Ottimo comunque il prezzo, che parte da un 30% in meno rispetto al prezzo di lancio del primo Nest Hub.

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