Zopa rimane nel limbo

La Banca d'Italia ha chiesto ulteriori chiarimenti a Zopa, dunque il social lending del gruppo continua a rimanere bloccato
La Banca d'Italia ha chiesto ulteriori chiarimenti a Zopa, dunque il social lending del gruppo continua a rimanere bloccato

«Il 2010 volge al termine avendo segnato l’uscita dal limbo di Zopa con una nuova proprietà, la ricapitalizzazione della società e i passi fatti per riprendere l’attività». Ciò nonostante il gruppo rimane in realtà nel limbo da cui promette di uscire ed al momento continua ad essere impossibile ogni investimento nel social lending proposto in Italia dal gruppo.

Tutto è iniziato con una diffida inviata dalla Banca d’Italia la quale ha contestato la procedura con cui il gruppo detiene in deposito il denaro dei propri utenti senza le necessarie autorizzazioni. La Banca d’Italia ha proceduto con una vera e propria revoca della licenza ad operare (con tanto di cancellazione dall’elenco degli intermediari finanziari ex art. 106), chiedendo con questa mossa di regolarizzare la posizione societaria prima di dar vita ad ulteriori prestiti. Mentre i prestiti in atto continuano la loro regolare attività, quindi, le attività per i nuovi iscritti risultano del tutto bloccate: nessuna concessione e nessuna richiesta nuova. E sebbene questa condizione temporanea avrebbe dovuto chiudersi entro l’anno in corso, in realtà la parentesi sarà prolungata anche ai primi giorni del 2011.

La conferma giunge da Maurizio Pietro Sella, amministratore delegato Zopa Italia: «In data 20 dicembre infatti Banca d’Italia ci ha comunicato che dall’esame della nostra richiesta, iniziato il 2 ottobre, è emersa la necessità di acquisire ulteriori informazioni e chiarimenti, peraltro accuratamente dettagliati. Vi ricordo che la risposta alla nostra richiesta, positiva o negativa, deve essere data entro 90 giorni dalla data di presentazione (ed era quindi attesa per fine dicembre). I termini previsti per il procedimento di autorizzazione sono, a norma di legge, sospesi e riprenderanno a decorrere dal momento in cui consegneremo a Banca d’Italia le integrazioni richieste».

Secondo Sella, l’atteggiamento della Banca d’Italia sarebbe in questa fase «rigoroso ma costruttivo», il che sembra preludere a possibili evoluzioni entro le prossime settimane. Nel frattempo il mese di novembre si è chiuso con interessi erogati per 634 mila euro ed una media di 5550 euro finanziati per ogni singolo richiedente.

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