Google, il CEO si scusa con la comunità LGBTQ+

Sundar Pichai, CEO di Google, ha scritto una lettera per scusarsi con la comunità LGBTQ+ dopo le aspre critiche su YouTube.
Sundar Pichai, CEO di Google, ha scritto una lettera per scusarsi con la comunità LGBTQ+ dopo le aspre critiche su YouTube.

Sulla scia della controversa decisione di YouTube di non bloccare video contenenti attacchi omofobi e razzisti, il CEO di Google, Sundar Pichai, ha scritto un’e-mail interna in cui ammette di essere consapevole che “la comunità LGBTQ+ sia addolorata e frustrata per gli eventi recenti”.

Nonostante alcuni dirigenti di Google si siano già scusati per la decisione di YouTube, l’e-mail di Pichai ha più peso data la sua posizione. L’e-mail, riportata da The Verge, suggerisce anche che il colosso della ricerca prevede di condurre più discussioni interne volte ad affrontare le sue politiche relative alle molestie. All’inizio di questo mese, YouTube ha rifiutato di rimuovere i video di Steven Crowder di Louder with Crowder, noto web show molto conservatore, sebbene contenessero discorsi omofobi e razzisti indirizzati a Carlos Maza, conduttore di Vox Media e attivista per i diritti LGBTQ+ e degli immigrati. YouTube ha affermato che i video erano “chiaramente offensivi” ma che, tuttavia, non violavano nessuna delle sue politiche. Inevitabilmente, la nota piattaforma di video è stata criticata con asprezza per la sua decisione e, nella sua e-mail, Pichai ha detto di rimpiangere in particolare “che tutto questo sia accaduto durante il Pride Month, quando la società dovrebbe celebrare l’incredibile comunità LGBTQ+”.

Il CEO dell’azienda ha inoltre detto che è importante per lui che BigG continui “a lavorare sodo per garantire un posto dove tutti si sentano inclusi”. Ha affermato che YouTube starebbe rivedendo seriamente le sue politiche riguardanti le molestie e si consulterà con molti gruppi a tal proposito. Sundar Pichai scrive inoltre:

Sono impegnato ad agire e lavorare con tutti voi per rendere il nostro posto di lavoro più accogliente e per garantire che i nostri prodotti siano rivolti a tutti.

Considerato tutto ciò che è successo, ci si augura che la lettera di Pichai sia un tentativo onesto di migliorare la cultura aziendale e le sue politiche, non un semplice modo per placare le acque.

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