3 Italia - Wind, l'Europa posticipa la decisione

L'Antitrust europeo posticipa ancora la data sulla decisione per la fusione tra 3 Italia e Wind; il nuovo termine ultimo è l'8 settembre.
L'Antitrust europeo posticipa ancora la data sulla decisione per la fusione tra 3 Italia e Wind; il nuovo termine ultimo è l'8 settembre.

L’Antitrust europeo ha deciso di posticipare ulteriormente la decisione sulla fusione tra gli operatori 3 Italia e Wind. Il termine ultimo per dare il via libera alla fusione o al suo stop è slittato all’8 settembre dopo che già in precedenza era stato posticipato al 18 agosto. L’ulteriore rinvio è stato preso di comune accordo con le parti in causa. Tuttavia, la motivazione sarebbe da ricercarsi nella strategia adottata dai due operatori per convincere l’Europa della bontà della fusione.

Come noto, infatti, l’Antitrust europeo non vede bene il consolidamento del mercato delle TLC e di recente ha bocciato la fusione tra gli operatori inglesi O2 e 3 UK. Per l’Europa, infatti, la riduzione del numero degli operatori potrebbe comportare il rischio di una diminuzione della concorrenza con un contestuale aumento dei prezzi per gli utenti finali. Proprio per questo, 3 Italia e Wind avrebbero messo subito sul piatto una parte delle loro frequenze e ben 5000 torri di trasmissione da offrire per favorire l’entrata di un nuovo player sul mercato della telefonia italiana.

Alla commissione Europea sarebbe arrivati il 6 giugno scorso 3 offerte di 3 player interessati alle frequenze ed alle torri di Wind e 3 Italia. Si tratterebbe di Iliad, Fastweb e Digicel, operatore sconosciuto in Europa ma consolidato in alcune realtà estere. Non è chiaro che tipo di offerte possano aver fatto e cioè se siano interessate all’intera infrastruttura messa sul piatto da 3 Italia e Wind o a solo una parte di essa.

Sicuramente, nei prossimi mesi le trattative andranno avanti ed emergerà un quadro più chiaro della situazione. Rimane, comunque, il dato oggettivo che questa carta per 3 Italia e Wind potrebbe rappresentare l’asso nella manica per convincere l’Europa a dare il via libera alla fusione.

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