Apple: occhiali AR con lenti a transizione

Da un brevetto Apple si apprende come i futuri occhiali per la realtà aumentata del gruppo, non ufficialmente confermati, prevedano lenti a transizione.
Da un brevetto Apple si apprende come i futuri occhiali per la realtà aumentata del gruppo, non ufficialmente confermati, prevedano lenti a transizione.

Si torna a parlare del progetto di Apple per la creazione di occhiali abilitati alla realtà aumentata, così come da qualche mese a questa parte. Un nuovo brevetto, scovato da Gizmodo, aggiunge alcuni dettagli a quanto già precedentemente emerso sulla stampa specializzata: gli occhiali in questione potrebbero essere dotati di lenti a transizione, ovvero in grado di oscurarsi automaticamente in presenza di una fonte di illuminazione molto forte.

Il brevetto in questione è stato sottoposto all’U.S. Patent and Trademark Office nell’aprile del 2018 e illustra un dispositivo, non meglio specificato, per accedere a delle funzioni di realtà aumentata. Così come Gizmodo sottolinea, al momento non è ben chiaro se si tratti di un classico visore AR oppure di occhiali in stile Google Glass, anche se questa seconda ipotesi appare forse più plausibile.

Il brevetto specifica come le lenti utilizzate potrebbero prevedere “un livello di opacità regolabile”, un fatto che le renderebbe molto simili alle comuni soluzioni a transizione già usate per gli occhiali da vista. Il sistema è pensato per proteggere gli occhi dall’illuminazione eccessiva e, come facile intuire, potrebbe anche comprendere qualche filtro UV, sempre in un’ottica di benessere e salute per la vista. Ancora, la soluzione potrebbe essere stata anche pensata per accedere alle funzioni AR in qualsiasi condizione d’uso, considerando come su normale vetro trasparente le informazioni tendano a essere illeggibili in caso di illuminazione diretta da parte del sole.

Gli occhiali potrebbero inoltre prevedere un sistema di tracciamento degli occhi, affinché con i movimenti degli stessi si possano impartire comandi al dispositivo, e delle fotocamere frontali per riprendere l’ambiente in cui l’utente si trova.

Così come consuetudine, non si può fare eccessivo affidamento ai brevetti accordati alla società di Cupertino: il gruppo registra numerosi dispositivi durante l’anno, ma solo pochi vengono effettivamente tradotti in un prodotto reale.

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