Colombo-BT: ora gli amministratori rischiano il carcere

Gli ex amministratori del sito torrent italiano Colombo-BT rischiano il carcere. Il sito era stato chiuso dalle autorità del nostro paese già nel 2008. Si trattava di una comunità con circa 400.000 iscritti e ben 36.328 file ospitati e condivisi.

I responsabili erano però riusciti a coprire le loro tracce e a sfuggire alla cattura, come conferma la FIMI:

I gestori del sito non erano adolescenti esperti di informatica con la passione per la pirateria ma adulti, alcuni dei quali dotati di spiccate conoscenze tecniche, che per la gestione del sito avevano installato dei server in una società di hosting e housing della Repubblica Ceca.

Nonostante tutte le accortezze, però, dopo mesi di ricerche le forze dell’ordine sono risalite all’identità dello staff, a partire dalle offerte economiche effettuate dagli utenti al sito:

L’anonimato dei componenti dello staff, che si celavano sotto nomi in codice è stato inizialmente superato per alcuni di loro attraverso la meticolosa ricostruzione delle tracce lasciate dalle donazioni degli utenti per consentire lo sviluppo del sito (acquisto di nuovi server) attraverso canali di pagamento internazionali online. Tali rapporti e un conto corrente postale di riferimento in Italia, così come peraltro la registrazione del dominio Internet, sono risultati intestati a un nominativo di fantasia, fornito da un prestanome compiacente utilizzando un documento falso.

A oggi, nessuna delle 5 persone coinvolte è stata arrestata, l’impressione, però, è che sia solo questione di tempo, confermando il trend “proibizionista” che l’Italia, come del resto gran parte dell’Europa, ha assunto negli ultimi anni.

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