Facebook, le ricerche le gestirà Microsoft

Colpaccio per l'azienda di Redmond che si aggiudica la possibilità di gestire le web search e il relativo advertising contestuale sul social network da 32 milioni di visitatori unici al mese. L'accordo prenderà il via verso la fine dell'anno
Colpaccio per l'azienda di Redmond che si aggiudica la possibilità di gestire le web search e il relativo advertising contestuale sul social network da 32 milioni di visitatori unici al mese. L'accordo prenderà il via verso la fine dell'anno

Arriva oggi l’annuncio che entro la fine dell’anno ci sarà Microsoft dietro le ricerche e l’advertising contestuale di Facebook. La compagnia di Redmond ha infatti chiuso un importante accordo con il più grande social network del mondo.

Dopo averne comprato in Ottobre l’1,6% ad un prezzo esorbitante (240 milioni di dollari), Microsoft era anche diventata la concessionaria pubblicitaria per i banner su Facebook in tutti i paesi che non sono gli Stati Uniti. Ora l’accordo si estende anche alle ricerche, l’azienda guidata da Ballmer infatti fornirà al social network tutte le API per integrare i suoi sistemi di Web Search e di pubblicità contestuale sostituendo il motore sviluppato internamente (che comunque non cerca in tutta la rete) al momento utilizzato da Facebook.

Secondo gli ultimi dati ComScore durante il mese Giugno la quota di ricerche in rete fatte attraverso il motore Microsoft corrisponde al 9,2% del totale, quota esigua se confrontata con il 61,5% di Google. Piazzare una propria maschera di ricerca in un sito visitato da 32 milioni di utenti unici al mese dunque potrebbe essere un’ottima mossa, ma rimane l’interrogativo su quanta possa essere l’utilità di un motore di ricerca per tutto il web all’interno di Facebook. Specialmente quando sia Internet Explorer che Firefox che Safari hanno in alto a destra una maschera di ricerca pronta per ogni occasione.

A rispondere alla domanda potrebbe arrivare una più potente evoluzione di Facebook Connect, il nuovo servizio che consentirà di esportare il proprio profilo a quanti più altri servizi in rete è possibile. Dall’altra parte invece è difficile non mettere in relazione la decisione di Microsoft con la rinuncia ad inseguire Yahoo recentemente dichiarata dalla direzione di Redmond: la differenziazione delle strategie è iniziata.

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