Fusione 3 Italia - Wind, l'UE rimanda la decisione

La Commissione Europea ha deciso di approfondire l'indagine sulle conseguenze della fusione tra 3 Italia e Wind; l'UE teme aumenti di prezzi sul mercato.
La Commissione Europea ha deciso di approfondire l'indagine sulle conseguenze della fusione tra 3 Italia e Wind; l'UE teme aumenti di prezzi sul mercato.

Il processo di fusione tra Wind e 3 Italia subisce un nuovo rallentamento. L’Antitrust europeo ha finalmente comunicato le sue decisioni evidenziando la necessità di approfondire ulteriormente l’argomento per valutare con attenzione il rischio che la fusione possa portare ad un aumento di prezzi del mercato della telefonia mobile in Italia. Trattasi, in buona sostanza, di un rinvio sulla decisione finale che rischia di far slittare di svariati mesi l’iter di completamento della fusione in caso l’Antitrust desse parere favorevole.

La Commissione europea ha dunque avviato un’indagine approfondita per valutare se la proposta di joint venture tra le attività di telecomunicazioni di Hutchison e VimpelCom in Italia è in linea con il regolamento UE sulle concentrazioni. In particolare, quindi, la Commissione teme che l’operazione possa causare un aumento dei prezzi e una diminuzione dell’offerta e dell’innovazione per gli utenti di telefonia mobile in Italia. Dall’indagine preliminare di mercato svolta dalla Commissione sono emerse alcune significative preoccupazioni.

In primo luogo la Commissione teme che l’operazione elimini due forze competitive importanti e che la joint venture non avrebbe abbastanza incentivi a esercitare una pressione concorrenziale significativa sugli altri concorrenti, con un conseguente aumento dei prezzi e un calo degli investimenti nelle reti di telecomunicazioni mobili.

In secondo luogo, l’operazione ridurrebbe il numero di MNO che “ospitano” operatori virtuali di rete mobile (“MVNO”). Gli MVNO offrono servizi di telecomunicazioni mobili agli utenti finali sfruttando l’accesso alla rete fisica degli MNO. Gli MVNO attuali e potenziali avrebbero una scelta ridotta di reti host e quindi un minore potere per negoziare condizioni favorevoli di accesso all’ingrosso.

In terzo luogo, la riduzione del numero di concorrenti in seguito alla concentrazione rischia di ridurre la pressione concorrenziale e di aumentare la probabilità che gli MNO coordinino il loro comportamento concorrenziale e aumentino i prezzi sui mercati al dettaglio e all’ingrosso in modo duraturo.

La Commissione intende effettuare un’indagine approfondita dell’operazione per stabilire se le sue preoccupazioni sono fondate. La Commissione valuterà in particolar modo la misura in cui le parti sono in stretta concorrenza tra loro, gli incentivi della joint venture a competere sul mercato e la potenziale reazione dei concorrenti.

La Commissione dispone ora di 90 giorni lavorativi (fino al 10 agosto 2016) per prendere una decisione.

L’avvio di un’indagine approfondita non pregiudica l’esito del procedimento.

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