Iliad, rete proprietaria nelle aree più popolate

La rete proprietaria di Iliad debutterà all'interno delle aree maggiormente popolate per massimizzare il livello di copertura.
La rete proprietaria di Iliad debutterà all'interno delle aree maggiormente popolate per massimizzare il livello di copertura.

Il debutto di Iliad in Italia può dirsi estremamente positivo visto che in poco tempo l’operatore è già arrivato a quota 1,5 milioni di clienti ed è riuscito a scuotere l’intero mercato della telefonia mobile. Tuttavia, l’operatore francese deve affrontare diverse fide tra cui quelle legate alla realizzazione della sua rete proprietaria. Oggi, come noto, Iliad è in Rain Sharing sulla rete Wind Tre. Proprio all’interno del documento economico di Iliad in cui sono emersi i dati sulla clientela, si è affrontato anche il tema dello sviluppo della sua rete.

Le informazioni trapelate sono interessanti. Infatti, al 30 giugno 2018, Iliad non ha ancora attivato nessun suo impianto di trasmissione. Questo significa che, al momento, l’operatore è totalmente dipendente dalla rete di Wind Tre. Sempre alla stessa data, Iliad si è assicurato 1100 siti trasferiti o in fase di integrazione da Wind Tre. L’operatore francese può, inoltre, già contare su di una dorsale in fibra ottica di 10000 Km che è utilizzata per gestire la sua rete mobile. Il dato davvero interessante riguarda, però, il lavoro in atto per la realizzazione della sua rete proprietaria.

Secondo quanto emerso dal documento, Iliad ha creato un team dedicato che si sta occupando dello sviluppo della rete proprietaria e della gestione dei siti di trasmissione ceduti da Wind Tre. Inoltre, il lancio della nuova rete si concentrerà all’interno delle aree maggiormente popolate in maniera tale da poter massimizzare il livello di copertura.

Entro la fine del 2018 dovrebbero essere accesi i primi impianti di trasmissione proprietari. Il debutto della nuova rete proprietaria è largamente atteso da parte dei clienti dell’operatore francese perché dovrebbe consentire di migliorare sensibilmente le velocità di linea, oggi, forse, l’unico vero “difetto” dell’operatore.

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