Tim Cook tra governi e voglia di cambiare il mondo

Tim Cook torna sui fatti di attualità che hanno di recente coinvolto Apple, dalla contrapposizione con l'FBI alla privacy: il CEO vuole cambiare il mondo.
Tim Cook torna sui fatti di attualità che hanno di recente coinvolto Apple, dalla contrapposizione con l'FBI alla privacy: il CEO vuole cambiare il mondo.

Si torna a parlare di Tim Cook, e del ruolo di Apple a seguito del Q2 2016 in ribasso, data la pubblicazione della seconda parte dell’intervista con Jim Cramer di CNBC. Mentre ieri il CEO si è concentrato sulle rassicurazioni del marchio, confermando slanci positivi soprattutto in Oriente, oggi il leader di Cupertino spiega la posizione dell’azienda rispetto a temi di più stretta attualità, dalla privacy alla sorveglianza da parte dei governi. Il tutto rinnovando la filosofia che da sempre caratterizza Apple: Cook vuole cambiare il mondo grazie ai suoi prodotti.

Il CEO di Apple ha sottolineato come il gruppo californiano persegua un modello di business il più possibile corretto, grazie a una sempre maggiore attenzione non solo alle esigenze dei consumatori, ma anche ai temi ambientali, al consumo di energia, ai diritti umani, la privacy, la responsabilità aziendale e molto altro ancora.

Apple ha sempre voluto realizzare i migliori prodotti al mondo affinché possano arricchire la vita delle persone. […] Vogliamo cambiare il mondo attraverso i nostri prodotti. Realizziamo prodotti che offrono alle persone l’abilità di far cose che non avrebbero potuto realizzare altrimenti.

In merito alla recente contrapposizione con l’FBI, relativa all’iPhone 5C in uso da parte degli attentatori di San Bernardino, Tim Cook ribadisce con fermezza l’intenzione di Apple di proteggere la privacy degli utenti. La richiesta dell’agenzia federale, relativa al bypass della password di sblocco dello smartphone tramite una backdoor nel firmware, avrebbe potuto mettere a rischio milioni di consumatori. Per il gruppo vi sono dei diritti che vanno oltre ai poteri delle istituzioni governative, dei diritti inviolabili per cui la società non intende abbassare la guardia:

Il governo in generale è diventato abbastanza disfunzionale negli Stati Uniti, così come in altre nazioni. Questo, credo, impone più responsabilità ai cittadini e alla compagnie per promuovere un cambiamento e migliorare le cose. E non intendo dire di assumere un ruolo governativo, ma non è solo il governo che può stimolare un cambiamento. Tutti noi siamo responsabile del cambiamento.

Cook spera quindi che il dibattito sulla crittografia e la privacy coinvolga al più presto le compagnie tecnologiche e le associazioni per la privacy, affinché si giunga a delle normative che non siano imposte solamente dall’alto, ma che siano condivise e abbiano i diritti inviolabili come loro criterio fondante.

L’intervento si conclude con un pensiero del CEO sulle personalità da lui più ammirate, a partire dal predecessore Steve Jobs:

Provo un amore e un rispetto incredibili per Steve Jobs, credo non via stato mai nessuno come lui e ritengo che il suo contributo e i doni al mondo siano stati incredibili. Ammiro inoltre profondamente le persone che hanno lottato per i diritti umani, facendo progredire l’umanità. Penso a Bobby Kennedy e al Dr. King. Queste persone hanno davvero rischiato tutto, incluse le loro vite, per far progredire le persone affinché tutti potessero essere inclusi. Sono sempre stati improntati sull’inclusività, credo molto nell’inclusività.

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