I partiti sono poco 2.0

Una ricerca coordinata dal prof. Francesco Pira, docente di Teoria e Tecniche della Comunicazione Pubblica, mette sotto la lente i siti ufficiali dei maggiori partiti politici italiani. Ne esce un quadro variegato con alti e bassi su entrambe le fazioni
Una ricerca coordinata dal prof. Francesco Pira, docente di Teoria e Tecniche della Comunicazione Pubblica, mette sotto la lente i siti ufficiali dei maggiori partiti politici italiani. Ne esce un quadro variegato con alti e bassi su entrambe le fazioni

Di politica e web se ne parla da tempo, ma dopo il V-day di Beppe Grillo il difficile rapporto tra le parti si è ulteriormente incrinato. La politica, infatti, accede spesso in modo improprio alle nuove tecnologie e più comunemente le tiene in disparte considerando l’utenza che vi gravita attorno come una nicchia di popolazione spesso autoreferenziale e comunque poco influente. Solo nelle ultime ore il ministro Fioroni ha espresso con una certa fierezza il proprio ‘analfabetismo’ digitale, rivangando così vecchi fantasmi e riaccendendo il dibattito.

Una ricerca intitolata “Monitoraggio dei siti politici 2007” offre un nuovo e interessante punto di vista sulla questione: come si presentano i siti web dei maggiori partiti italiani al cospetto dell’ondata 2.0 dell’internet di oggi? Il progetto è stato coordinato dal prof. Francesco Pira, docente di Teoria e Tecniche della Comunicazione Pubblica, Relazioni Pubbliche, Comunicazione Sociale presso l’Università degli Studi di Udine, con la collaborazione della dott.ssa Vania Pistolozzi. Trattasi di una indagine che ha messo ai punti i vari siti web costruendo una sorta di pagella nella quale ogni riferimento è stato valutato in base a 4 parametri: grafica, usabilità, contenuti e comunicazione interattiva.

Il resoconto finale promuove la Margherita, che ne esce quasi a punteggio pieno. I bocciati sono i Verdi, Alleanza Nazionale e, soprattutto l’Italia dei Valori (per cui il ministro Di Pietro dovrà evidentemente rimbrottare il proprio team perchè le sue sviolinate al web non trovano poi corrispondenza nell’applicazione prima sul sito istituzionale di partito).

La ricerca del prof. Pira dedica a tutte le formazioni politiche c’è un pagellino descrittivo specifico. Ne esce un quadro particolare, in cui spesso gli elementi curano spesso molto più le pagine personali che non quelle del partito di appartenenza. Quest’ultimo aspetto non è forse irrilevante in un quadro politico che spesso predilige le singole figure di spicco al gioco di squadra. Seguono alcuni esempi, divisi convenzionalmente in due paginate raggruppanti sommariamente maggioranza ed opposizione attuali. Il rapporto completo è comunque disponibile in rete in un documento pdf di pubblico dominio.

I pagellini delle formazioni della maggioranza:

  • Democratici di Sinistra (@@@@): «La ristrutturazione completa del portale nella grafica ma soprattutto nella logica di navigazione e organizzazione di contenuti e servizi con una nuova dimensione di interattività sono elementi di grande interesse […] Certamente l’aspetto dell’interattività è quello che appare come il più curato. L’idea del coinvolgimento mutuata dai siti americani ruota intorno all’idea dell’utente protagonista attivo sul web nella diffusione e implementazione delle idee e delle iniziative del partito […] Sicuramente i quasi 60.000 iscritti alla newsletter e le 24.000 cartoline inviate sono il segnale di una community dalle notevoli potenzialità»;
  • La Margherita (@@@@1/2): «la navigazione si rivela semplice e intuitiva, grazie anche alla presenza di menù ben strutturati e di un efficace motore di ricerca. Da sottolineare la presenza di una versione accessibile ai disabili, che denota attenzione verso tutte le categorie di utenti. Anche i contenuti sono studiati in modo da raggiungere target molto vari. L’utente ha la possibilità di intervenire attivamente in diverse sezioni del sito, che presenta forum e blog molto frequentati»;
  • Italia dei valori (@@1/2): «il progetto grafico mostra i suoi limiti sulla parte usabilità per una serie carenze nella riallocazione dei contenuti all’interno delle sezioni e di un incoerente uso di titoli e denominazione di comandi. I contenuti sono poco aggiornati e mal organizzati»;
  • Radicali (@@@1/2): «il sito non presenta significative modifiche nè per quanto riguarda la grafica e l’organizzazione dei contenuti nè per quanto concerne l’interattività per la quale non sono stati individuati servizi innovativi di partecipazione attiva degli utenti. Il sito non è accessibile ai diversamente abili»;
  • Partito Democratico (@@@@): «Il giudizio finale è buono. Semplice nell’organizzazione dei contenuti e dei servizi, ha creato un insieme di strumenti per l’interattività interessante anche se non originale ma che sembra essere abbastanza attraente per gli utenti. Molte risorse sono strumenti messi a disposizione di coloro che si vogliono impegnare attivamente per la nascita del partito»;

I pagellini delle formazioni dell’opposizione:

  • Forza Italia (@@@@): «il sito mantiene la stessa valutazione sia per quanto riguarda grafica, usabilità e contenuti, mentre ottiene un punteggio inferiore sull’interattività dovuto principalmente al fatto che l’interazione è fondamentalmente a senso unico […] L’utente può inviare sms […], iscriversi alla newsletter o utilizzare il servizio RSS, ma non può entrare in contatto o discutere con i responsabili in modo semplice e diretto. Gli è invece chiesto di entrare in azione e di aderire ad iniziative ma non può proporne di sue»;
  • Alleanza Nazionale (@@@): «il sito ottiene a malapena la sufficienza. L’usabilità è penalizzata da una serie di inefficienze prima fra tutte quella relativa alla sezione Parliamone che linka ad un sito fantasma […] In ultimo l’interattività quasi inesistente fatta eccezione per la newsletter e la possibilità di scaricare file»;
  • Lega Nord (@@@): «il sito quest’anno ottiene un giudizio inferiore. La grafica no ha subito modifiche ma l’usabilità del sito con troppi link esterni a siti spesso non funzionanti e alcune pagine interne costruite con una serie infinita di link non agevolano la navigazione e non aiutano ad avere una percezione chiara delle risorse disponibili […] Infine l’interattività del sito è di fatto ridotta alla sezione “Dillo alla Lega”, senza nessun vero strumento di dialogo e partecipazione online»;
  • UDC (@@@1/2): «il sito ottiene quest’anno un giudizio inferiore. La grafica e la navigazione sono meno efficienti, intere parti del sito spariscono nella navigazione interna alle sezioni. L’usabilità ne è penalizzata, manca un motore di ricerca generale e non è così evidente che la funzione di ricerca al centro in home page è associata al notiziario […] L’interattività è peggiorata»;

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