Anche i banchieri abbandonano il Blackberry per l'iPhone

Non se la sta passando bene il Blackberry, divenuto quasi simbolo per antonomasia del businessman tecnologico. L’iPhone non è solo un giocattolo che tenta ragazzi alla moda e maniaci del gadget all’ultimo grido. A cedere alla concorrenza è anche una buona fetta degli uomini d’affari e banchieri e in futuro lo sarà ancor più.

L’istituto britannico Standard Chartered ha deciso di sostituire il Blackberry, strumento utilizzato fino a ieri per la comunicazione aziendale, con l’iPhone di Apple. Non si tratta di un’imposizione ma di una possibilità offerta ai dipendenti, e molti hanno colto questa concessione come un invito. Si perché avere l’iPhone fa comodo all’azienda stessa poiché, in termini di immagine, riesce a veicolare più dinamismo e freschezza, proprio ciò che ci vuole in periodo di crisi.

Se nei mesi scorsi avevano fatto scalpore le voci secondo cui Microsoft avrebbe “richiamato all’ordine” certi dipendenti pescati a utilizzare l’iPhone, salvo poi smentite, oggi sostituire il cellulare con un iPhone è una pratica considerata “cool”, per usare un termine all’inglese. I banchieri asiatici di Standard Chartered hanno comunicato all’agenzia di stampa Ruters che la migrazione da Blackberry a iPhone sarebbe realmente iniziata da circa un mese.

Altri istituti finanziari, come i colossi HSBC Holdings e Morgan Stanley, sembrano invece rimanere fedeli allo standard utilizzato fino ad ora, il cui fulcro è rappresentato dal caro e vecchio Blackberry. Rimane solo da chiedersi tra quanto cambieranno rotta? Se si pensa che la sola Standard Chartered conta 75 mila impiegati asiatici, moltiplicando il dato per decine e decine di istituti, si intuisce che non è solo una questione di mode ma di forti interessi commerciali. Attualmente il mercato di Rim è del 36% mentre Apple detiene il 21%. La scalata sembra molto, troppo veloce e un imminente sorpasso dietro l’angolo.

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