Microsoft guarda lontano, ma senza fretta

Steve Ballmer chiede ulteriore pazienza agli investitori: il gruppo ha margini di crescita enormi, ma la transizione in atto impone tempistiche precise. Ray Ozzie conferma tali tesi e scommette tutto sul software-plus-service: entro 18 mesi altre novità
Steve Ballmer chiede ulteriore pazienza agli investitori: il gruppo ha margini di crescita enormi, ma la transizione in atto impone tempistiche precise. Ray Ozzie conferma tali tesi e scommette tutto sul software-plus-service: entro 18 mesi altre novità

Ci sono più margini di crescita nei prossimi 10 anni che non nei 30 anni passati»: con queste parole Steve Ballmer ha acceso gli animi del meeting annuale con gli azionisti Microsoft, animi spenti però poco più tardi proprio dallo stesso Ballmer il quale ha chiesto pazienza perchè la transizione sarebbe ancora in atto. Pazienza: parola poco gradita agli azionisti (che gradiscono invece soluzioni vantaggiose nel breve periodo), ma parola spesso usata da Ballmer nel rivolgersi a quanti hanno depositato il proprio danaro nella fiducia al gruppo di Redmond.

Ray Ozzie

Gli indizi per confermare la tesi iniziale di Ballmer, però, ci sono tutte. Ray Ozzie è il principale artefice dell’entusiasmo e la conferenza ha rappresentato un po’ il momento in cui il testimone è passato da Gates al suo successore: come in una svolta storica, Ozzie ha spiegato che nei prossimi 18 mesi il gruppo rilascerà tutta una serie di servizi hosted che concretizzeranno il concept di “service plus service” più volte annunciato dal gruppo. Così facendo Microsoft si troverà con tutta una serie di attività aggiuntive che estendono l’azione del gruppo, sopperiscono alla domanda creatasi con le pressioni di Google ed allargano le possibilità di introiti per un gruppo altrimenti attivo perlopiù in settori in cui già domina il mercato ed in cui i margini d’azione sono ormai estremamente limitati.

Ballmer ha negato l’ipotesi per cui il software-as-a-service possa imporsi: il supporto hardware personale rimarrà fondamentale e per ora le applicazioni sono destinate a rimanere su un pc, non su un server remoto. La cosa, comunque, rappresenta una svolta epocale e nel giro dei prossimi anni il software di oggi cambierà radicalmente. Secondo Ray Ozzie il passaggio comporterà tali e tanti cambiamenti epocali nel tempo che solo Microsoft può permettersi tale investimento senza drammatiche conseguenze ed anzi con grandi prospettive. La pazienza invocata da Ballmer, dunque, trova spiegazione proprio in questa direzione. Ozzie crede però molto nel potere dei numeri: la base di utenti del gruppo permette di partire subito in grande stile ed i nuovi progetti si troveranno immediatamente a lavorare con milioni di clienti all’attivo con la possibilità di avviare subito un mercato di tutto interesse.

Poi ancora numeri: Windows Vista sarebbe già presente su 60 milioni di pc, la sua crescita sarebbe stata la più rapida nella storia del gruppo ed i numeri dell’intera base clienti di Apple sarebbero stati «eclissati» nel giro di sole 5 settimane. Entro i prossimi mesi, inoltre, il gruppo ambisce ad estendere la propria presenza oltre il miliardo di computer in tutto il mondo, obiettivo raggiungibile probabilmente nel 2008. Ballmer usa una metafora indicativa per spiegare il significato di tale quantitativo: al mondo ci sono più computer con Windows che non automobili.

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