Adieu, Minitel

Oggi la Francia dice addio al precursore della Rete e stacca la spina a Minitel. Anticipò il World Wide Web e ispirò i primi Macintosh.
Oggi la Francia dice addio al precursore della Rete e stacca la spina a Minitel. Anticipò il World Wide Web e ispirò i primi Macintosh.

Era chiamata amichevolmente la piccola scatola marrone, ma per i francesi è stato un orgoglio tecnologico, lo sciovinismo transalpino nell’era delle macchine. Per questo oggi è un giorno malinconico, perché verrà staccata la spina a Minitel. Il tentativo pionieristico di fornirsi di una propria rete domestica nato nei formidabili anni ’80.

Sono passati esattamente 30 anni da quando entrò in commercio quello scatolone (molto somigliante ai primi Macintosh) fortemente voluto dalla France Telecom già negli anni Settanta – venne sperimentato a Londra nel 1978 – che inventò il France-Wide-Web prima che il mondo ne avesse uno. La cosa incredibile è che attualmente ne esistono nel paese ancora 800 mila esemplari di cui la metà collegati e funzionanti. Una buona ragione per organizzare feste di addio, eventi, speciali sui giornali per celebrarne la storia. La Francia sta raccontando a sé stessa un periodo, che sembra lontano anni luce, in cui fu capace di una enorme inventiva e intuizione tecnologica.

In quegli anni, Minitel – il primo sistema con tastiera e monitor collegato a una rete di dati distribuito a livello domestico – doveva servire a coprire telefonicamente le difficili zone rurali del paese, ma in pochi anni diventò uno strumento col quale i francesi potevano, almeno teoricamente (bisognava superare la sconfortante lentezza del sistema), guardare le previsioni meteo, prenotare una vacanza o il ristorante, controllare il proprio conto corrente. Un decennio prima di tutti gli altri paesi occidentali, la Francia metteva la sua bandiera su di una rivoluzione che in seguito ha permeato, sotto altre forme, tutto il mondo.

Alcune delle 23 mila applicazioni di Minitel sono diventate leggendarie: quando ancora nessuno di noi sapeva cosa fosse una chat, i francesi potevano entrare nella prima chat per adulti della storia, in cui le persone utilizzavano pseudonimi per scrivere messaggi piccanti e costruire relazioni cibernetiche osè. Al culmine del suo successo, nel 1990, in Francia si contavano nove milioni di dispositivi e 25 milioni di utenti. Nessuno degli altri tentativi fatti in casa, negli stessi anni, ha avuto altrettanto successo: l’Ibertex in Spagna, il BTX in Germania, il mitico Videotel in Italia.

minitel vintage

Una vecchia pubblicità del Minitel. Come si vede, funzionava con un modem collegato all’apparecchio telefonico.

Erano gli stessi mesi in cui, proprio al confine tra la Svizzera e la Francia, nasceva il World Wide Web e chissà che la storia della Rete non avrebbe potuto essere completamente diversa. Ma si sa, la Storia non si fa con i se, e quello che accadde è noto: Minitel è rimasto confinato in Francia senza mai avere la possibilità di rappresentare uno standard internazionale. Questo nonostante il presidente Jacques Chirac ancora a metà degli anni Novanta, in pieno boom Windows, ebbe modo di dire in un accento di grandeur: «Oggi un panettiere ad Aubervilliers sa perfettamente come controllare il suo conto bancario sul Minitel; può dire lo stesso il fornaio di New York?».

Non si contano le testimonianze nostalgiche raccolte da tivù e giornali per la fine di Minitel. In Francia non sono pochi i commercianti che ancora lo utilizzano come rubrica dei propri contatti oppure come computer alternativo in caso di virus al pc. Qualcuno ha calcolato che saranno migliaia i francesi che passeranno direttamente dal vecchio scatolone al tablet senza aver mai comprato un computer in questi due decenni. Un salto tecnologico vertiginoso.

A metà tra il vecchio sciovinismo francese e il trend attuale per il vintage – spinto da applicazioni killer come Instagram – Minitel gode insomma di un festeggiamento superiore a ogni aspettativa. Ma sarebbe ingenuo pensarlo solo come un geniale precursore: fu proprio l’arrivo in anticipo di questa modalità remota a fare della Francia un paese laboratorio per leggi e attenzioni restrittive sulla pirateria, i contenuti editoriali, la concorrenza tra il digitale e l’analogico. Paradossalmente, l’aver avuto questa intuizione senza aver avuto la capacità di diffonderla nel mondo, di liberarla dalla logica monopolistica della compagnia di stato, ha modificato l’approccio politico della Francia verso la Rete in senso meno libertario di altri paesi.

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