Elon Musk e i rischi dell'intelligenza artificiale

Il numero uno di Tesla e SpaceX parla dei potenziali pericoli derivanti da uno sviluppo incontrollato delle tecnologie legate all'intelligenza artificiale.
Il numero uno di Tesla e SpaceX parla dei potenziali pericoli derivanti da uno sviluppo incontrollato delle tecnologie legate all'intelligenza artificiale.

Uno sviluppo incontrollato dell’intelligenza artificiale può arrivare a rappresentare un rischio concreto, potenzialmente più pericoloso di quello legato all’utilizzo di armamenti nucleari. Non è l’incipit di un romanzo post-apocalittico e nemmeno la visione allarmista di un detrattore del progresso tecnologico. Sono parole scaturite dalla penna (virtuale) di Elon Musk, fondatore di realtà come Tesla e SpaceX, affidate nei giorni scorsi al proprio account Twitter.

Riflessioni legate alla lettura di “Superintelligence: Paths, Dangers, Strategies”, volume pubblicato a inizio luglio dal filosofo svedese Nick Bostrom. Il libro sostiene che nel momento in cui la capacità di elaborazione delle macchine o dei sistemi informatici supererà quella del cervello umano, queste potranno sostituire l’uomo come forma di vita dominante sula Terra. In altre parole, gli automi sarebbero in grado di migliorare le proprie capacità e funzionalità in modo del tutto indipendente, più velocemente di quanto consentito a scienziati, ingegneri o ricercatori.

Una tesi in linea con quanto sostenuto da parte della narrazione sci-fi e da molteplici pellicole cinematografiche, che pare essere condivisa anche da Musk. Dando per assodata questa premessa, emergerebbe dunque l’esigenza di mettere in atto misure precauzionali per far sì che la IA non possa un giorno arrivare a sottomettere il suo stesso creatore.

Vale la pena di leggere “Superintelligence” di Bostrom. Dobbiamo essere molto attenti con la IA. È potenzialmente più pericolosa delle armi nucleari.

Uno scenario che sembra realmente spaventare il 43enne imprenditore americano, tanto da spingerlo a pubblicare qualche ora dopo un altro tweet, in cui addirittura paragona il genere umano ad un boot loader biologico per le macchine.

C’è da augurarsi di non essere solamente il boot loader biologico di una superintelligenza digitale. Sfortunatamente, è sempre più probabile.

Curiosamente, i tweet sono stati entrambi pubblicati nella giornata di domenica, alla vigilia della conferenza organizzata da Google in Sicilia, alle quale partecipano personalità del mondo Web, del panorama tecnologico e non solo, anche cantanti, volti noti dello sport e attori. Che sia proprio l’intelligenza artificiale uno dei temi trattati durante gli incontri di questi giorni? Per il momento dal gruppo di Mountain View tutto tace: il meeting sembra essere top secret, così come i suoi contenuti.

Le esternazioni di Musk potrebbero essere interpretate come volutamente provocatorie, oppure utili a promuovere un volume da poco sugli scaffali delle librerie. Si tratta però pur sempre di una voce autorevole sull’argomento. Nel mese di marzo, in collaborazione con Mark Zuckerberg di Facebook e l’attore Ashton Kutcher, ha finanziato l’attività di  Vicarious. La realtà è descritta dal fondatore Scott Phoenix come un sistema di machine learning in grado di pensare in modo del tutto simile a quanto fa una persona, dotata di una rete neurale capace di interpretare gli stimoli visivi e sensoriali come avviene nel cervello umano.

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