Apple: 73 milioni di dollari per Angela Ahrendts

Angela Ahrendts riceve da Apple ben 73 milioni di dollari in compensi, battendo così Tim Cook: un riconoscimento per successi raggiunti e carriera.
Angela Ahrendts riceve da Apple ben 73 milioni di dollari in compensi, battendo così Tim Cook: un riconoscimento per successi raggiunti e carriera.

Non è Tim Cook il dirigente più pagato di Apple. Con la pubblicazione dell’annuale resoconto sui paycheck in quel di Cupertino, è emerso come sia Angela Ahrendts a fare incetta di compensi per il 2014 appena concluso, tra premi e stock. L’ex Burberry avrebbe conquistato un totale di 73 milioni in compensazioni, ben 64 in più rispetto al CEO della mela morsicata. Ma è la stessa azienda a spiegare i motivi: si tratta di una cifra giusta e più che dovuta.

Stando a quanto rivelato da Re/Code, per Angela Ahrendts l’addio a Burberry avrebbe comportato delle perdite di non poco conto: 5 milioni all’anno di stipendio, a cui si aggiungerebbero altri 37 milioni in azioni. La cifra quest’anno concessa da Apple, di conseguenza, sarebbe sia una compensazione a questa rinuncia che un premio per l’incommensurabile valore che la dirigente starebbe apportando alle attività di Cupertino.

Di certo non si può dire che la posizione della Ahrendts in Apple, oggi a capo delle strategie retail, non sia di vitale importanza per l’azienda. Con l’imminente lancio di Apple Watch, un device che si affaccerà più al mondo del glamour che all’universo meramente tecnologico, l’ex Burberry ha costituito quel ponte tra informatica e moda che in quel di Cupertino mancava. Non a caso, negli ultimi mesi abbiamo visto l’azienda fortemente legata alle riviste più fashion per le recensioni su Apple Watch, nonché addirittura la presenza di Jonathan Ive alla settimana della moda di Parigi. La Ahrendts ha i contatti giusti, può sfondare delle porte che sembravano blindare, può avvicinare due mondi che non sempre vanno a braccetto.

Sempre secondo Re/Code, Apple avrebbe spiegato come il premio al neoacquisto rifletta fortemente le capacità appena descritte, testimoniate anche dalla precedente attività in Burberry, dove grazie al suo apporto la società ha potuto raddoppiare la propria capitalizzazione di mercato. Resta comunque il fatto di come circa il 40% delle sue allocazioni stock rimangano suscettibili di variazioni sulla performance.

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