Che cos'è "La bottega nel futuro" di Google

Google ha presentato un progetto per accelerare la diffusione e l’uso dell’innovazione nei negozi italiani, trasformati in botteghe del futuro.
Google ha presentato un progetto per accelerare la diffusione e l’uso dell’innovazione nei negozi italiani, trasformati in botteghe del futuro.

Il primo “vagito” si era avuto con il lancio di Google Pay, confermato di recente con un nuovo progetto. La volontà della divisione italiana di Big G è quella di supportare le imprese nazionali nel loro percorso di digitalizzazione. Non tanto alla maniera in cui operano i system integrator, cioè cambiando i software gestionali e i programmi che muovono i flussi interni ma andando oltre, facendo evolvere le metodologie di interazione con la massa.

“La bottega nel futuro” di Google va proprio in questa direzione. Si tratta di un’iniziativa rivolta soprattutto agli esercenti che non sono online, quelli il cui pubblico di riferimento resta la persona che entra in negozio, e ai quali bisogna comunicare i vantaggi offerti dalla rete, che non esclude quelli organici della fisicità. Dal 13 dicembre, circa 20 mila imprenditori hanno cominciato a iscriversi a Google My Business, una piattaforma che mira a creare il più grande progetto di digitalizzazione nel nostro paese.

L’obiettivo è aumentare la visibilità online dei negozi tradizionali, segnalandone la posizione su Maps e semplificandone un’integrazione con le domande poste da chi possiede uno speaker intelligente dotato di Assistente Google. Il percorso è nato grazie alla volontà di Confesercenti, che ha presentato “La bottega nel futuro” con Patrizia De Luise, Presidente dell’associazione:

Per le PMI la digitalizzazione rappresenta una grossa opportunità anche per allargare il bacino di domanda e cogliere occasioni di sviluppo ulteriore sui diversi mercati. Le nuove tecnologie, infatti, hanno il grande pregio di abbattere distanze e barriere commerciali, allargando gli orizzonti anche a mercati altrimenti difficili da raggiungere. E possono permettere al modello delle botteghe di funzionare al meglio. Dopotutto, il modello dell’e-commerce non è troppo lontano da quello dei bottegai anni ’60, quando si faceva la spesa al telefono: il bottegaio riceveva e trascriveva l’ordine e la merce veniva consegnata a domicilio secondo l’ora indicata dal cliente. Il progetto si rivolge proprio a loro, ai negozi di vicinato, che in questo 2018 sono tornati a registrare un rallentamento: a meno di un Natale particolarmente dinamico, per le piccole superfici l’anno si avvia a chiudersi con una flessione del 2% delle vendite. Dobbiamo invertire la rotta.

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