Theresa May vieta Apple Watch ai ministri inglesi

Theresa May vieta l'uso di Apple Watch ai suoi ministri: il leader conservatore teme i device siano sfruttati per attacchi hacker dannosi.
Theresa May vieta l'uso di Apple Watch ai suoi ministri: il leader conservatore teme i device siano sfruttati per attacchi hacker dannosi.

Non sarà forse il primo effetto dovuto alla futura Brexit, ma di certo sta attirando le attenzioni della stampa di tutto il mondo occidentale. Theresa May, il nuovo Primo Ministro britannico, ha infatti deciso di vietare Apple Watch fra i suoi ministri. La ragione? Il device di Cupertino potrebbe, almeno a livello teorico, trasformarsi in uno strumento di spionaggio nelle mani di malintenzionati.

Sono giornate di fuoco, quelle che coinvolgono le istituzioni britanniche a seguito della vittoria del “Leave” all’ultimo referendum sulla permanenza in Europa, votato la scorsa estate. E dopo le dimissioni di David Cameron, a traghettare il paese lontano dall’Unione Europea ci penserà Theresa May, il nuovo Primo Ministro conservatore. Tra i primi provvedimenti presi, pare vi sia anche il divieto totale di indossare Apple Watch, lo smartwatch di Cupertino, dai suoi ministri.

Durante la precedente guida Cameron, diversi ministri si sono mostrati in pubblico con un Apple Watch al polsino, tanto che famoso divenne Michael Gove, l’ex Segretario di Giustizia, per questo motivo. Secondo May, tuttavia, i rischi di simili device sarebbero sottostimati, sopratutto per la segretezza richiesta in un momento così importante come quello della Brexit. Il timore, infatti, riguarderebbe la possibilità che gli hacker prendano di mira i politici inglesi, rivelando anzitempo le proposte e le strategie per l’apertura dell’Articolo 50. Stando a quanto riferito dal Telegraph, una fonte avrebbe fatto esplicito riferimento alla paura di “hacker russi”, sebbene non esistano al momento conferme in questo senso.

Sebbene il divieto riguardi esplicitamente Apple Watch, non si esclude possa essere applicato a dispositivi analoghi, anche prodotti da concorrenti del gruppo californiano. Ci si chiede, tuttavia, perché il Primo Ministro non abbia vietato gli smartphone tout-court: come ben noto, gli smartwatch attuali possono garantire ben poche funzioni in modalità standalone e, soprattutto, per l’accesso alla rete necessitano di un device telefonico appositamente abbinato.

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