Apple apre agli abbonamenti su App Store

Apple apre ad utenti e sviluppatori la possibilità di contrarre abbonamenti su App Store per approvvigionamento di notizie, musica ed altri contenuti.
Apple apre ad utenti e sviluppatori la possibilità di contrarre abbonamenti su App Store per approvvigionamento di notizie, musica ed altri contenuti.

D’ora in poi sarà possibile portare su App Store applicazioni da vendere in abbonamento. Apple ha annunciato la grande novità a poche settimane di distanza dal lancio del The Daily, il progetto congiunto realizzato con la News Corp di Rupert Murdoch, progetto che per primo abbraccia gli abbonamenti su App Store dando il via ad un nuovo modello di business sul marketplace per applicazioni più noto al mondo.

Grazie al nuovo servizio sarà possibile vendere su App Store servizi di distribuzione di contenuti (news, musica, video, eccetera) utilizzando i tradizionali sistemi di pagamento Apple. Gli abbonamenti potranno essere settimanali, quindicinali, mensili, bimestrali, trimestrali semestrali o annuali: un solo click e l’utente è automaticamente abbonato senza il bisogno di procedure ulteriori. L’utente finale, inoltre, ha a disposizione strumenti semplice per disdire il rinnovo automatico dell’abbonamento, tenendo così sempre a stretto controllo i servizi a cui si ha accesso a titolo oneroso.

La novità è importante soprattutto per chi intende portare su iPhone o iPad nuove realtà editoriali che basano sull’ecosistema iOS le proprie speranze di successo. Se fino ad oggi l’utente doveva infatti acquistare le varie pubblicazioni una alla volta, ora occorrerà “convincere” all’acquisto una volta soltanto per dare il via all’abbonamento. Le strategie cambiano pertanto in modo radicale: non occorre più conquistare l’utente dopo ogni singola pubblicazione, ma occorre invece soddisfarlo e trattenerlo, fidelizzarlo e convincerlo al rinnovo periodico.

Nella presentazione della novità per il proprio App Store, Apple ha sottolineato anche gli aspetti fondamentali legati ai costi del servizio: Apple infatti intende trattenere il 30% per ogni abbonamento contratto sul marketplace (così come succede con la vendita delle applicazioni), ed al tempo stesso chiede che gli abbonamenti siano offerti sull’App Store ad un prezzo migliore o quantomeno uguale rispetto a medesime offerte su altri canali esterni. Se Apple non chiede una esclusiva, insomma, chiede però almeno parità di trattamento affinché il 30% del dovuto a Cupertino non possa trasformarsi in una sovrattassa scaricata sugli utenti tramite un prezzo finale lievitato ad arte. E Apple va anche oltre: il 30% sarà dovuto ad Apple soltanto per gli utenti che è la stessa Apple a portare sulla pagina dell’abbonamento, mentre nulla sarà dovuto nel caso in cui l’utente sia stato catturato dall’editore al di fuori del sistema, tramite siti web o altre formule proprie.

Con apposito comunicato ufficiale Apple aggiunge ulteriori dettagli per gli operatori interessati ed apre ad un nuovo modello di business incentrato sull’App Store di proprietà: per gli editori trattasi di una nuova porta aperta che Cupertino mostra con orgoglio per rivendicare ancora una volta quante opportunità possa offrire l’iPad al settore. Al momento, però, non è dato sapersi se il gruppo abbia già siglato accordi con editori di grido con cui dare il “La” al nuovo sistema: finché The Daily rimarrà un unicum nel suo genere, infatti, il comparto potrebbe guardare con estremo sospetto al progetto rivendicando un rapporto più vantaggioso e condizioni differenti. Del resto per l’iPad è questa una questione di successo, mentre per l’editoria è questa una questione di sopravvivenza.

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