Yahoo licenzia Carol Bartz

Con una telefonata del presidente Roy Bostock, il Board di Yahoo ha licenziato il CEO Carol Bartz. Al suo posto, con incarico ad interim, Timothy Morse.
Con una telefonata del presidente Roy Bostock, il Board di Yahoo ha licenziato il CEO Carol Bartz. Al suo posto, con incarico ad interim, Timothy Morse.

Una telefonata dal presidente, Roy Bostock, e l’avventura di Carol Bartz sulla poltrona viola di Yahoo è finita: l’ex-CEO del gruppo fa le valigie e lascia il posto vacante mentre l’azienda di Sunnyvale si avvia ad una nuova ennesima riorganizzazione.

Carol Bartz era l’elemento che avrebbe dovuto dare stabilità all’azienda dopo la tempesta scatenata dal rifiuto ai miliardi provenienti da Microsoft. Una volta ereditato il posto che fu di Jerry Yang nel gennaio del 2009, la sua attitudine manageriale era vista come l’elemento che sarebbe stato in grado di mettere ordine tra gli asset dell’azienda. Sono iniziate le dismissioni, i tagli ed i licenziamenti, ma la crisi economica ha aggravato la situazione senza concedere a Yahoo grossi margini di manovra per rilanciare le proprie attività. Il culmine del percorso in qualità di CEO, Carol Bartz l’ha vissuto con la firma dell’accordo con Microsoft: Yahoo ha abbandonato il comparto della ricerca online, si è affidata a Bing ed ha puntato altrove le proprie fiches.

Un messaggio inviato ai collaboratori dal proprio iPad ha posto fine all’avventura della Bartz:

Sono spiacente di comunicarvi che sono appena stata licenziata per telefono dal presididente Yahoo. Per me è stato un piacere poter lavorare con ognuno di voi e vi auguro il meglio per il futuro

Nel comunicato ufficiale diramato dall’azienda, il presidente Roy Bostock ringrazia Carol Bartz per il suo servizio e plaude al lavoro compiuto in un momento tanto difficile per il gruppo. Al posto della Bartz siederà ora un CEO ad interim identificato in Timothy Morse in attesa di valutare eventuali ulteriori candidati.

La Borsa sembra aver accolto con estremo gaudio il cambio ai vertici: la sfiducia nella Bartz era ormai latente da tempo ed il suo licenziamento è valso un immediato +6% nelle contrattazioni after-hour a Wall Street.

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