Un iPhone low cost di plastica e senza tasto Home

Apple brevetta un iPhone privo di tasto Home e dalla scocca in leggera plastica: è questo il tanto vociferato melafonino low cost?
Apple brevetta un iPhone privo di tasto Home e dalla scocca in leggera plastica: è questo il tanto vociferato melafonino low cost?

Phil Schiller è stato chiaro: Apple non produrrà mai un iPhone sottoprezzo, perché l’azienda non investe in prodotti di bassa qualità. Eppure, nonostante le dichiarazioni perentorie, a cadenza quotidiana sul Web continuano ad apparire le più svariate indiscrezioni su un melafonino low cost, segno di come qualcosa in pentola stia bollendo. L’ultima è la scoperta fatta dalla redazione di Tom’s Hardware: il brevetto di un iPhone in plastica privo di tasto Home.

La registrazione in questione è la numero 8,364,032, depositata presso l’US Patent and Trademark Office: un device completamente privo di comandi fisici sulla sua superficie superiore, realizzato in una speciale plastica forse semitrasparente.

Sulla parte frontale vi è solamente un pannello touchscreen, privo del classico tasto Home e della fotocamera, mentre l’obiettivo sul retro rimane incluso. Le funzioni del pulsante fisico sarebbero sostituite da comandi virtuali, come ormai spesso sempre più avviene nel mondo Android. Il design, in realtà del tutto abbozzato, non sembrerebbe invece assomigliare a nessuna versione di iPhone già messa in commercio.

Per quale motivo, però, questo brevetto è associato a un iPhone low cost e non a un futuro melafonino ricco di ogni funzione? Lo si comprende dalla descrizione della scocca, definita di proposito “light”, ovvero leggera. Si tratterebbe di un device ridotto ai minimi termini non tanto nelle funzionalità, quanto in tutti quegli altri elementi che ne fanno lievitare i costi, dall’alluminio anodizzato al Gorilla Glass, passando per altri dettagli di design su cui la Mela di certo non è abituata a fare sconti.

La plastica utilizzata potrebbe essere trasparente, così come lo stesso brevetto specifica, ma questa ipotesi è stata più volte scartata dagli esperti perché già in passato test su cover semitrasparenti hanno creato problemi ai sensori d’immagine dell’obiettivo posteriore. La luce che filtra dalla scocca, infatti, inficerebbe la qualità finale degli scatti realizzati.

Il brevetto è stato presentato nel febbraio del 2012, quindi molto tempo prima delle dichiarazioni di Schiller. Considerato come proprio questa settimana Apple abbia pubblicato una misteriosa offerta di lavoro per esperti nella lavorazione della plastica, le indiscrezioni sommate porterebbero davvero a un iPhone low cost. Non avrebbe senso, infatti, pensare all’utilizzo di questo materiale per il top di gamma come il futuro iPhone 6: l’alluminio rimane apprezzato sia dall’azienda che dai consumatori.

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