Huawei, Oppo e Xiaomi sfidano il Google Play Store

Huawei, Oppo, Vivo e Xiaomi hanno creato una piattaforma concorrente al Google Play Store che permette di distribuire le app all'esterno della Cina.
Huawei, Oppo, Vivo e Xiaomi hanno creato una piattaforma concorrente al Google Play Store che permette di distribuire le app all'esterno della Cina.

Aggiornamento

Xiaomi ha rilasciato il seguente comunicato in merito all’alleanza:

La Global Developer Service Alliance serve esclusivamente a facilitare l’upload delle applicazioni da parte degli sviluppatori nei rispettivi app store di Xiaomi, Oppo e Vivo. Non vi è alcun intento competitivo tra questo servizio e Google Play Store.

Huawei ha trovato tre alleati per contrastare il dominio di Google nella distribuzione di app Android. Huawei, Oppo, Vivo e Xiaomi hanno creato la GDSA (Global Developer Service Alliance) per fornire agli sviluppatori una piattaforma che permetta di caricare simultaneamente le loro app sui rispettivi store dei quattro produttori.

Dato che il Google Play Store non è accessibile in Cina, gli utenti scaricano le app da store alternativi, tra cui quelli offerti proprio da Huawei, Oppo, Vivo e Xiaomi. All’esterno della Cina, il Google Play Store ha quasi il monopolio, in quanto è preinstallato su tutti i dispositivi Android (è uno dei Google Mobile Services obbligatori per ottenere la licenza Android). L’obiettivo dell’alleanza è creare una piattaforma concorrente che permetta agli sviluppatori di incrementare i guadagni e di avere una maggiore visibilità.

Secondo la fonte di Reuters, l’iniziativa dovrebbe essere lanciata a marzo, ma il debutto potrebbe slittare a causa del coronavirus. In ogni caso è già online il sito web, dal quale si possono ottenere alcune informazioni. Le app verranno pubblicate sugli store accessibili in nove paesi: India, Indonesia, Russia, Malaysia, Thailandia, Filippine, Vietnam e Spagna. Nella sezione riservata ai termini del servizio è scritto:

La piattaforma GDSA consente l’accesso unificato agli store di più produttori di smartphone. Gli sviluppatori possono inviare applicazioni, giochi, musica, film, libri, riviste o altri contenuti Android che verranno sincronizzati con gli store di più produttori di smartphone.

Google ha guadagnato quasi 9 miliardi di dollari nel 2019 con il suo Play Store, grazie anche alla commissione del 30% versata dagli sviluppatori. Con la piattaforma creata da Huawei, Oppo, Vivo e Xiaomi, questa percentuale potrebbe essere più bassa. Tra l’altro, Huawei non può installare i servizi Google sui nuovi dispositivi, a causa del ban imposto dall’amministrazione Trump (sui Mate 30 è presente il suo store AppGallery).

Per comprendere l’importanza dell’alleanza è sufficiente evidenziare che i quattro produttori cinesi hanno attualmente un market share totale del 40% (il doppio di Samsung), secondo i dati di Counterpoint Research.

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