Guerra in Ucraina: Yandex, il Google russo a rischio default

Yandex è stata inspiegabilmente sospesa dalle quotazioni in borsa, nonostante non sia stata presa di mira dalle sanzioni USA alla Russia.
Yandex è stata inspiegabilmente sospesa dalle quotazioni in borsa, nonostante non sia stata presa di mira dalle sanzioni USA alla Russia.

Yandex, la società ICT moscovita che ha il più grande motore di ricerca in Russia, ma che si occupa anche della fornitura di prodotti e servizi relativi a Internet, compresi trasporto, ricerca e informazioni, oltre che un servizio di trasporto e consegna di generi alimentari, ha lanciato l’allarme che potrebbe andare in default, dopo che è stata sospesa dalle negoziazioni sulla borsa digitale di New York. Causa della guerra o di un eccesso di zelo nei confronti di chi ha come sola “colpa” quella di essere russo?

Yandex vittima di un sopruso?

A inizio settimana sia Nasdaq che la Borsa di New York hanno sospeso tutte le quotazioni delle società russe in attesa di chiarimenti sulle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dai loro alleati per via dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Una mossa che sta creando non pochi problemi a diverse aziende, anche perché in alcuni casi appaiono immotivate. In un comunicato stampa, infatti, Yandex, che ha sede legale nei Paesi Bassi ma gli uffici principali in Russia, ha affermato di non essere stata presa di mira dalle sanzioni.

Attualmente non ci sono restrizioni normative sulla capacità delle persone statunitensi, britanniche o dell’UE di acquisire e scambiare titoli di Yandex. Tuttavia, se l’azienda viene sospesa per più di cinque giorni di negoziazione, i proprietari di determinate obbligazioni potranno legalmente riscattare il proprio debito con gli interessi.

“Il gruppo Yandex nel suo insieme non ha attualmente risorse sufficienti per riscattare le banconote per intero”, ha dichiarato infatti  in una nota ufficiale la società. Secondo alcune voci provenienti da esponenti di spicco vicini alla società russa, il gruppo sarebbe fortemente infastidito da questo atteggiamento russofobo da parte dell’Occidente. In molti, infatti, fanno osservare come analoghe misure non sono state mai prese nei confronti di aziende americane, quando per esempio gli Stati Uniti hanno invaso altri Paesi.

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