Dominio.xxx: quartiere a luci rosse su Internet

Ormai è ufficiale: per i siti a carattere pornografico ci sarà un dominio apposito, ".xxx". L'industria interessata è però contraria, perché teme di perdere l'attrattiva del "dot com".
Ormai è ufficiale: per i siti a carattere pornografico ci sarà un dominio apposito, ".xxx". L'industria interessata è però contraria, perché teme di perdere l'attrattiva del "dot com".

La notizia trapelata nei mesi scorsi si è rivelata corretta: l’Icaan, l’autorità incaricata di regolamentare i nomi dei domini Internet, ha approvato la richiesta di creazione di un dominio “.xxx” apposito per i siti a contenuto pornografico. L’ok è arrivato cinque anni dopo una prima richiesta (all’epoca respinta) e apre un nuovo scenario.

Durante la seduta annuale a San Francisco, è stato messo al voto e con nove sì e 7 no l’autorità ha scritto nero su bianco questa nuova regolamentazione, stilando le norme necessarie per la sua applicazione.

Gli obiettivi di questa approvazione e regolamentazione sono fondamentalmente tre: l’introduzione di nuove forme di competitività tra i siti; un più facile controllo fiscale (l’accordo tra l’autorità e l’ICM, che si occupa della vendita degli indirizzi, è che le tasse riscosse serviranno anche a finanziare un fondo per tenere lontano i minori dai siti pornografici); una maggiore sicurezza per gli utenti, sia per i dati sensibili che per lo standard necessario per evitare virus e altri danni ai visitatori.

Naturalmente questo è il punto di vista dell’autorità di controllo, quello dell’industria del porno è molto diverso. Il timore principale di quest’ultima è ovviamente la possibile ghettizzazione: essere lontani dal fascino del “dot com” potrebbe non essere solo una questione simbolica, ma più concretamente economica.

È vero che nessuno sarà obbligato a passare dal vecchio a nuovo dominio, ma è altrettanto vero che questo nuovo luogo di Internet da occupare farà gola a tutti coloro che cercheranno un posto al Sole in un mercato quasi saturo (ci sono già quasi 400 milioni di siti porno). Di fatto, nasce il quartiere a luci rosse del Web.

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