Rupert Murdoch, la prima gaffe su Twitter

Rupert Murdoch cade nelle trappole di Twitter: spariti alcuni cinguettii, poi la moglie lo istruisce sulla netiquette.
Rupert Murdoch cade nelle trappole di Twitter: spariti alcuni cinguettii, poi la moglie lo istruisce sulla netiquette.

Il 2012 non inizia nel migliore dei modi, almeno per Rupert Murdoch. Il magnate dell’informazione, il quale ha deciso di inaugurare l’anno con l’apertura di un profilo Twitter seguito già da oltre 56.000 persone, è caduto presto nella trappola del microblogging: alcuni tweet sono misteriosamente scomparsi, dato il loro contenuto non propriamente ortodosso.

Dall’isola Saint Barthélemy nelle Antille Francesi dove sta trascorrendo le vacanze, Murdoch avrebbe incautamente pubblicato una frase poco lusinghiera nei confronti dei sudditi della Regina Elisabetta, tweet prontamente cancellato dal social network: «Forse gli inglesi hanno troppe vacanze per essere un paese fallito!». Dagli screenshot diffusi velocemente in Rete, i 140 caratteri incriminati sarebbero apparsi alle 6  del mattino del fuso australiano, per venir cancellati pochi minuti dopo. La gaffe, tuttavia, si è presto tramutata in un simpatico siparietto con la moglie Wendi Dang, anche lei da qualche tempo su Twitter.

Dopo averlo intimato in un reply di epurare il tweet, la Dang – di cui deve essere ancora verificata l’autenticità dell’account – ha cercato di placare gli animi degli utenti mirando all’ironia. Prima confermando come ogni precedente intervento di Murdoch fosse uno scherzo, poi ostentando sicumera con un inattaccabile «Sto spiegando a @rupertmurdoch di stare attento allo humor online, perché spesso risulta maleducato». A questo punto, al magnate ottantenne non è rimasto altro che arrendersi, con un tweet tra l’ironico e l0 sconsolato: «Mi stanno uccidendo perché scherzo qui e gli amici sono spaventati di quello che potrei davvero dire!».

Crisi rientrata, vale la pena di sottolineare come Murdoch abbia deciso di non ricorrere a troppi fronzoli per il proprio profilo Twitter, una strategia di comunicazione già ormai ampiamente rodata da centinaia di celebrity sparse nei meandri del Web. Dimostrare umanità e normalità, infatti, sembrano essere le armi per conquistare il popolo dei cinguettii. Si parte dalla foto dell’account, effettuata in autonomia con la propria webcam, fino a più svariati tweet quotidiani per raccontare le passeggiate con la famiglia o per salutare qualche collega blasonato nel mondo della stampa. Se non si trattasse di Murdoch, lo si potrebbe facilmente confondere con un vecchietto tecnologico dai toni un po’ rudi ma certamente simpatici, pronto a diventare un’icona idolatrata della Rete. E c’è anche chi lo prende di mira, come il falso account “@RupertMurdochPR”, ricordando come «i primi 30 tweet saranno gratuiti, poi un paywall richiederà di abbonarsi». Il riferimento è naturalmente al discusso approdo del The New York Post ad un modello di business basato su un forfait di pagine gratuite in introduzione all’esperienza premium.

E pensare come solo tre anni fa il gotha australiano aveva frettolosamente liquidato Internet ai microfoni di Vanity Fair, definendolo come un posto per «il porno, i ladri e gli hacker». E anche per le gaffe, con il senno di poi.

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