Democrazia 2.0: in Rete l'appello ai candidati

In Rete l'appello ai candidati per la prossima campagna elettorale e una legislatura attenta all'agenda digitale.
In Rete l'appello ai candidati per la prossima campagna elettorale e una legislatura attenta all'agenda digitale.

Le elezioni per il Parlamento sono occasione per confrontare i programmi, ciò che distingue le coalizioni, le proposte, le une dalle altre. Ma ci sono anche valori che i cittadini vorrebbero fossero condivisi, e tra questi, nel 2013 dell’Italia che si è data un’Agenda Digitale, anche quelli di una politica trasparente sulla Rete e grazie alla Rete. Questo è il senso della petizione «Democrazia 2.0» che sta raccogliendo adesioni e sta diventando trend topic su Twitter.

L’appello è un’idea di Ernesto Belisario, avvocato e blogger che sta portando avanti il tema dell’Open Government in Italia, ed è pubblicato in una semplice pagina di WordPress, con lo stile di un quaderno, ma è tutt’altro che elementare. I dieci punti che elenca sono dieci promesse che i firmatari chiedono ai futuri rappresentanti dei cittadini, tutte basate sull’importanza di affrontare nella prossima legislatura il diritto d’autore, la neutralità della Rete, gli open data nelle pubbliche amministrazioni, insomma le pratiche di un governo 2.0.

Questi, in sintesi, i punti che riguardano la campagna elettorale e ciò che verrà dopo le elezioni per una open-politica:

  • Pubblicare online l’elenco di tutte le candidature
  • Dare pubblicità a tutte le riunioni politiche di vertice in live streaming e successiva archiviazione online
  • Garantire che tutti i candidati si impegnino, se eletti, a consultarsi costantemente attraverso strumenti telematici con i propri elettori
  • Impegnarsi nella prossima legislatura perché l’accesso a Internet diventi un diritto fondamentale del cittadino
  • Impegnarsi perché la Rete sia davvero neutrale
  • Impegnarsi perché tutti i dati e le informazioni in possesso delle pubbliche amministrazioni siano resi disponibili online
  • Impegnarsi perché i tribunali e tutte le autorità svolgenti funzioni giurisdizionali rendano accessibili i testi integrali di tutte le proprie decisioni
  • Fare in modo che il diritto d’autore sia, anche in Rete, uno strumento di promozione della creazione
  • Garantire che nessun contenuto di carattere informativo possa essere rimosso dallo spazio pubblico
  • Impegnarsi nell’adozione delle politiche di governo aperto

Questo appello colmerebbe certamente il divario digitale che ancora persiste sia all’interno del Paese che rispetto alle altre nazioni, e che l’Agenda, da sola, rischia di non poter risolvere senza un impegno attivo del parlamento.

Tra i firmatari – e la lista si allunga a vista d’occhio – si trovano giornalisti, blogger, esperti di media e web, personaggi noti dell’ambiente politico, come Alberto Abruzzese, la direttrice dell’Huffington Post Italia, Lucia Annunziata, Alessandro Gilioli, Gianluca Neri, Luca Nicotra, l’avvocato Guido Scorza e molti altri.

Intanto, sull’hashtag #democrazia2punto0 si alimenta il dibattito e si richiamano all’ordine i profili dei politici e candidati, sempre con la stessa domanda: cosa ne pensa di questo appello? Ha intenzione di firmarlo?


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