Skype, licenziamenti ai vertici

Otto dirigenti Skype sono stati licenziati per favorire il passaggio del gruppo nelle mani di Microsoft, con motivazioni legate al fattore economico.
Otto dirigenti Skype sono stati licenziati per favorire il passaggio del gruppo nelle mani di Microsoft, con motivazioni legate al fattore economico.

L’acquisizione di Skype da parte di Microsoft si avvicina lentamente al divenire realtà: la scorsa settimana la Federal Trade Commission ha concesso il proprio assenso alla transazione, permettendo al gruppo di Redmond di avere via libera per mettere le mani sul nome più importante nel VoIP a livello mondiale. Per spianare ulteriormente la strada, poi, giunge voce che negli ultimi giorni vi siano stati importanti cambiamenti ai vertici della società, con una serie di licenziamenti di alcune delle figure chiave nella gestione del gruppo.

Secondo alcune fonti vicine a Skype che hanno rivelato a Bloomberg il fatto che ad 8 dirigenti sarebbe stato dato il benservito: i quattro vicepresidenti David Gurle, Christopher Dean, Russ Shaw e Don Albert, il direttore dell’area marketing Doug Bewsher, il responsabile delle risorse umane Anne Gillespie, ed i due dirigenti Ramu Sunkara e Allyson Campa, entrati a far parte dell’organigramma societario a seguito dell’acquisizione di Qik agli inizi del 2011 e dunque subito tagliati fuori.

La motivazione dietro tale mossa sarebbe prettamente legata alla distribuzione dei bonus ai vertici societari in seguito all’acquisizione: il licenziamento degli 8 dirigenti si riflette direttamente sulla cifra da versare loro una volta che Skype sarà definitivamente proprietà di Microsoft, con chiari benefici economici per ambo le parti. Sebbene sull’operazione vi sia ancora la massima riservatezza da parte del gruppo, un suo portavoce ha pubblicamente reso noto come sia in corso un riassetto dell’organigramma della società al fine di agevolare la transizione verso Redmond. Movimenti pianificati e concordati, quindi, che fanno parte del processo di avvicinamento tra le due proprietà.

A giostrare i licenziamenti si sospetta vi sia inoltre la mano del gruppo guidato da Steve Ballmer, facendo inoltre accrescere i timori di coloro che vedono nell’acquisizione un serio pericolo per il futuro di Skype: la promessa di Microsoft è stata sin dal primo momento quella di evitare improvvisi cambiamenti nel servizio, garantendo il supporto a tutte le piattaforme operative e continuando a distribuire il prodotto così come è stato fatto finora, ma un quadro più chiaro sarà disponibile solo ad inclusione avvenuta.

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