HTC sfida Apple grazie ai brevetti Google

Nello scorso weekend Google ha strategicamente concesso 9 brevetti ad HTC. La società taiwanese li ha usati subito per contrattaccare Apple.
Nello scorso weekend Google ha strategicamente concesso 9 brevetti ad HTC. La società taiwanese li ha usati subito per contrattaccare Apple.

Nel corso dell’ultimo fine settimana un importante passaggio di proprietà ha riguardato 9 brevetti precedentemente posseduti da Google ed attualmente nelle mani di HTC. Importante perché, a quanto pare, tale scambio ha permesso alla società taiwanese di caricare nuove munizioni per continuare la guerra nei confronti di Apple: la società di Cupertino è stata infatti prontamente denunciata da HTC, le cui accuse riguardano proprio la presunta violazione dei brevetti ottenuti dal gigante delle ricerche.

Ottenuti nel corso degli anni grazie a diverse acquisizioni, i nove brevetti regalati da Google ad HTC provengono dal portfolio di società quali Palm, Motorola ed Openwave e sono stati immediatamente utilizzati come arma d’attacco nei confronti della Mela. Per la prima volta da quanto la piattaforma Android è finita nel mirino della concorrenza, con Apple e Microsoft in prima fila per arrestare l’avanzata del robottino verde, Google ha deciso di scendere in campo, seppur in maniera indiretta, per difendere il futuro del sistema operativo che ne ha sancito la consacrazione nel mondo mobile.

La denuncia, depositata presso la corte del Delaware, coinvolge un’ampia gamma di dispositivi e servizi caratterizzati dal marchio della mela morsicata: dai Mac all’iPhone, da iPad all’iPod Touch, passando per iCloud ed iTunes. Le accuse sono quelle di aver violato brevetti relativi ad un sistema per l’aggiornamento software mediante canali wireless, ad un metodo per trasferire informazioni da un microprocessore ad un chip di supporto, ad un sistema per il salvataggio delle preferenze degli utenti ed un altro in grado di permettere lo scambio di informazioni tra applicazioni ed un modem radio.

Gli altri cinque brevetti ora nelle mani di HTC sarebbero stati invece utilizzati per irrobustire il muro difensivo della società in diversi altri casi già aperti in passato, con Apple ancora una volta al centro delle diatribe legali. Al momento non sono note quali siano le richieste esplicite da parte del gruppo taiwanese nei confronti del colosso di Cupertino, né tanto meno quali possano essere le tempistiche entro le quali la nuova causa potrebbe chiudersi. La mossa di Google potrebbe essere poi la prima di una lunga serie, soprattutto in seguito ai 17.000 brevetti ottenuti dal gruppo grazie all’acquisizione di Motorola: il colosso di Mountain View ha dunque dimostrato di non voler stare a guardare il continuo bombardamento nei confronti di Android, ma di volersi esporre in maniera più o meno diretta, aiutando i produttori a difendere il robottino verde.

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