Digitale terrestre: nuove frequenze per Rai, Mediaset e 3 Italia

Rai, Mediaset e 3 Italia potranno convertire le frequenze DVB-H in DVB-T per trasmettere fino a sei nuovi canali in digitale terrestre.
Rai, Mediaset e 3 Italia potranno convertire le frequenze DVB-H in DVB-T per trasmettere fino a sei nuovi canali in digitale terrestre.

Lo scorso fine settimana, il Governo ha approvato un decreto legislativo che permette agli operatori di utilizzare le attuali frequenze DVB-H per le trasmissioni digitali terrestri in DVB-T o DVB-T2. Il provvedimento recepisce due direttive comunitarie del 2009 e apporta quindi cambiamenti al Codice delle comunicazioni elettroniche.

Lo standard DVB-H (Digital Video Broadcasting – Handheld) viene utilizzato per la trasmissione di programmi TV, radio e contenuti multimediali sui dispositivi mobile. In Italia la tecnologia non ha avuto il successo sperato: TIM ha chiuso il servizio nel 2010, mentre Vodafone e 3 Italia nel 2011. Il decreto del Governo quindi darà la possibilità di convertire le frequenze DVB-H in frequenze DVB-T o DVB-T2, secondo il principio della neutralità tecnologica, ovvero l’utilizzo di una stessa frequenza per diverse tecnologie.

Attualmente i possessori di frequenze DVB-H sono Rai, Mediaset e 3 Italia. Se Rai e Mediaset decidessero di effettuare il passaggio, avrebbero in totale 5 frequenze, il numero massimo consentito dalla Commissione Europea e dunque non potrebbero partecipare all’asta indetta dal Ministero dello Sviluppo Economico. I tre operatori potranno utilizzare un multiplex in più per trasmettere fino a 6 nuovi canali in definizione standard sul digitale terrestre.

Con lo stesso decreto, il Governo ha concesso all’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni il potere di obbligare gli operatori telefonici di condividere le proprie infrastrutture di comunicazione elettronica (edifici, cablaggi, antenne, torri, cavidotti ed elementi di rete non attivi) per facilitare lo sviluppo delle reti di nuova generazione (banda larga e ultra larga), evitando quindi inutili duplicazioni.

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