Google Glass al volante, automobilista multata

Un'automobilista californiana è stata multata per l'uso di Google Glass alla guida: un problema che bigG dovrà tenere in considerazione prima del lancio.
Un'automobilista californiana è stata multata per l'uso di Google Glass alla guida: un problema che bigG dovrà tenere in considerazione prima del lancio.

L’utilizzo degli occhiali per la realtà aumentata Google Glass alla guida non è consentito, almeno secondo il codice della strada californiano. La conferma arriva da Cecilia Abadie, iscritta al programma Explorer, che è stata fermata e multata da un pubblico ufficiale per essersi messa al volante indossando il dispositivo. La motivazione fornita sul verbale (fotografato di seguito) non lascia spazio a interpretazioni: la contravvenzione è dovuta proprio all’uso del device.

Un poliziotto mi ha fermata e multata per aver indossato Google Glass alla guida! La motivazione esatta è “Guida con un monitor visibile al conducente (Google Glass)”. È illegale utilizzare il dispositivo in auto oppure si è sbagliato il poliziotto? Qualsiasi consiglio legale è apprezzato. È accaduto in California. Siete a conoscenza di Glass Explorer che hanno ricevuto contravvenzioni simili in altre parti degli Stati Uniti?

Questa la testimonianza di Cecilia, pubblicata sul social network G+ alla ricerca di suggerimenti per un eventuale ricorso. Tra i commenti emerge però che si tratta a tutti gli effetti di un’infrazione, in particolare della legge V C Section 27602 Television in vigore su tutto il territorio californiano: rientrano nella categoria dei dispositivi non consentiti per chi si trova al volante tutti quelli costituiti da un monitor o un televisore che ricevono un segnale video con finalità non strettamente legate alla guida.

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L’utilizzo di Google Glass non è dunque consentito per chi siede al posto del conducente. È possibile che bigG possa risolvere il problema in futuro integrando una modalità che sappia mostrare esclusivamente indicazioni stradali o altri dati utili per chi guida, ma anche in quel caso l’automobilista sarebbe chiamato a dimostrare di non aver impiegato il dispositivo per altri scopi, ad esempio per la fruizione di contenuti multimediali o per la consultazione di messaggi e altre notifiche.

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