Mac in Cina: eliminata l'emoji di Taiwan

Apple ha rimosso l'emoji della bandiera di Taiwan dai Mac venduti in Cina: l'icona non viene ripristinata con un cambio di regione.
Apple ha rimosso l'emoji della bandiera di Taiwan dai Mac venduti in Cina: l'icona non viene ripristinata con un cambio di regione.

I Mac distribuiti in Cina non sono più in grado di visualizzare l’emoji della bandiera di Taiwan, anche cambiando la propria regione di residenza dalle Preferenze di Sistema. È quanto hanno reso noto sui social network alcuni utenti locali, i quali sono rimasti stupiti dalla novità voluta da Apple. La rimozione dell’emoji, infatti, è decisamente recente: è relativa al rilascio di macOS 10.14.4 avvenuto pochi giorni fa.

Non è la prima volta che Apple interviene per rimuovere la bandiera di Taiwan, per assecondare le imposizioni volute dal governo cinese. Nel 2017, infatti, la società aveva rimosso questa possibilità in iOS, rendendo inaccessibile l’icona dopo aver impostato la Cina come regione di residenza. Con macOS 10.14.4, tuttavia, il gruppo californiano sembra essere entrato più in profondità nella questione: il semplice cambio dell’area dalle impostazioni dei Mac, infatti, non ripristina l’esclusa bandiera.

Come ampiamente noto, le relazioni da Cina e Taiwan non sono propriamente delle più semplici. Il grande colosso asiatico, infatti, si rifiuta di riconoscere Taiwan come nazione indipendente e questa decisione ha portato negli anni alle più preoccupanti tensioni fra i due Paesi, seppur con qualche momentanea distensione. Di recente, tuttavia, il governo cinese avrebbe avanzato alcune specifiche richieste ai produttori high-tech esteri, affinché eliminino ogni riferimento a Taiwan come nazione separata dalla stessa Cina.

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A quanto pare, Apple ha deciso di accogliere questa richiesta, nonostante in passato Tim Cook abbia espresso dubbi sulla politica di censura nel Paese. La società di Cupertino, in ogni caso, i passato ha accettato di attivare i servizi iCloud su server gestiti direttamente dallo Stato e, non ultimo, ha rimosso dal suo store alcune applicazioni considerate poco gradite dal governo centrale: CultOfMac, ad esempio, ha citato il caso di Skype.

Al momento Apple non ha commentato ufficialmente la vicenda, di conseguenza non resta che attendere un comunicato ufficiale dalle parti di Apple Park.

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