MyDoom Atto III - Microsoft regge senza problemi

Il secondo attacco della saga MyDoom non porta conseguenze rilevanti: la versione B del worm avrebbe dovuto causare un potente Denial Of Service sui server Microsoft, ma l'allarmismo conseguente a MyDoom.A ha attutito il colpo. Microsoft regge.
Il secondo attacco della saga MyDoom non porta conseguenze rilevanti: la versione B del worm avrebbe dovuto causare un potente Denial Of Service sui server Microsoft, ma l'allarmismo conseguente a MyDoom.A ha attutito il colpo. Microsoft regge.

Una partita più facile del previsto, certo, ma una partita comunque condotta con una certa sicurezza. Microsoft batte MyDoom.B e chiude i conti con “Andy”, l’autore su cui rimane pendente la taglia da 250.000$.

L’attacco è giunto alle porte del sito Microsoft come previsto a 48 ore di distanza dal primo Denial Of Service perpetrato ai danni di SCO. Se il sito dell’azienda dello Utah è caduta presto sotto i colpi dei computer infetti, Microsoft è riuscita a reggere il carico e un accesso alternativo avrebbe comunque garantito fin da subito la messa in sicurezza di una continua informativa all’utente.

I due attacchi, in assenza di un raffronto numerico, sono difficilmente confrontabili. Nessuna cifra ufficiale è stata resa nota dalle parti in causa per quantificare il peso dell’affronto subito, ma secondo le previsioni di MessageLabs il secondo attacco sarebbe stato decisamente ridimensionato dall’allarme suscitato dal primo. Da AlertSite giunge la valutazione approssimativa di 10 collegamenti al sito Microsoft causati da MyDoom ogni 3 secondi, con una fragile conseguenza di un rallentamento delle prestazioni di circa il 10-20%. Le ali del più raffinato MyDoom.B, insomma, sono state tarpate dal clamore suscitato da MyDoom.A e dalle strutture Microsoft maggiormente organizzate rispetto alla piccola SCO.

Mikko Hypponen, direttore F-Secure, è laconico circa una possibile erudizione degli utenti sui basilari accorgimenti per la sicurezza delle proprie macchine: « Ho perso la mia fiducia nelle possibilità dell’educazione degli utenti. L’educazione non aiuta, la gente non vuole imparare… si cliccherà sempre su qualunque cosa »

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