Dove la crisi non arriva

Quando dagli Stati Uniti arriva l’eco dell’affair AIG e di tutto quel che si è detto a proposito dei bonus per i “supermanager” del gruppo, dall’Italia giungono storie parallele, diverse per entità e natura, ma che non possono non imporre un piccolo pensiero:

I compensi 2008 dei dirigenti di Telecom Italia: fino a sette milioni di euro
Nel 2008 i compensi totali percepiti da Gabriele Galateri di Genola, presidente di Telecom, sono stati di 1,767 milioni di euro mentre all’amministratore delegato Franco Bernabé sono andati 1,951 milioni. Lo si legge nel progetto di bilancio depositato dalla società. Il compenso più alto del 2008 (7,177 milioni di euro) è però stato percepito da Enrico Parazzini, ex direttore finanziario, uscito da Telecom lo scorso agosto. L’ex direttore generale Massimo Castelli, che ha lasciato nel marzo 2008, ha percepito 4,493 milioni. Si tratta di somme che beneficiano anche, si legge nelle note del bilancio, di compensi erogati a titolo di “transazione generale novativa” e di “incentivo all’esodo”. Stefano Pileri, responsabile technology di Telecom, ha incassato 1,1 milioni di euro in qualità di direttore generale mentre a Luca Luciani, il manager incappato nella gaffe sulla battaglia di Waterloo e attualmente presidente di Tim Brasil, sono andati 990 mila euro.


Partire dalle cifre per cadere nel populismo più becero sarebbe fin troppo facile. Però pensare ai milioni che fluiscono via da una azienda che non riesce più ad investire (costringendo probabilmente le casse dello stato ad ulteriori sforzi per promuovere la copertura del paese con una vera rete a banda larga) è qualcosa che fa male. E all’utenza è questo il messaggio che arriva quando le cifre trovano pubblica notorietà mentre la realtà continua a predicare crisi, tagli e difficoltà.

Chi vuol dire la propria in proposito può farlo direttamente sul forum ADD, ove i numeri hanno già lanciato la discussione.

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