Mobile Internet, tutto sta cambiando

Il trasferimento dell'utenza daal Web al mobile implica nuovi modelli di business e nuovo tipo di approccio alla monetizzazione. Gli utenti, infatti, aumentano, ma il tutto non corrisponde ad un aumento degli introiti. Le flat cambierebbero molte cose
Il trasferimento dell'utenza daal Web al mobile implica nuovi modelli di business e nuovo tipo di approccio alla monetizzazione. Gli utenti, infatti, aumentano, ma il tutto non corrisponde ad un aumento degli introiti. Le flat cambierebbero molte cose

Niente è più come prima: da luogo comune a verità, da titolo del convegno a conclusione comprovata del convegno stesso. “Mobile Content & Internet: niente è più come prima!” ha infatti fotografato lo stato dell’arte notando alcune dinamiche peculiari su questo nuovo mercato. Il tutto emerge dai numeri dello studio dell’Osservatorio Mobile Content &Internet della School of Management del Politecnico di Milano, con due linee opposte che si incrociano oggi tra il passato del desktop e il futuro in mobilità.

«Nel 2008 l’accesso a Internet da cellulare è cresciuto del 20% rispetto all’anno precedente, con oltre 14 milioni di utenti, mentre i ricavi derivanti dai contenuti online, acquistati da 13 milioni di italiani, sono calati del 2%, portando ad una crescita complessiva del mercato dei contenuti e di internet da telefoni cellulari del 3%, a 1,2 miliardi di euro». Aumenta l’utenza ma diminuiscono i ricavi: il modello di business, insomma, dimostra di non funzionare e ancora una volta una nuova espressione della Rete dimostra scarsa monetizzabilità pur se al cospetto di numeri in forte crescita.

Spiega Andrea Rangone, coordinatore degli Osservatori ICT & Management della School of Management: «Quello che sta avvenendo è un profondo e radicale cambio di paradigma che renderà fondamentale fare serie riflessioni sui modelli di business da proporre in ambito Mobile». Lo scontro è tra il modello “free” della Rete e il modello a pagamento che ha sempre prosperato in ambito mobile. Il trasferimento dell’utenza da un contesto all’altro ha determinato una minore propensione alla spesa, limitando così le opportunità che gli investitori del mobile auspicavano. «Questa fase, già iniziata nel 2007, impone la ricerca di un nuovo equilibrio tra il mondo più tradizionale dei mobile content a pagamento, basato sui canali telco-centrici, e il nuovo modello di mobile internet, ulteriormente spinto nel 2008 dal lancio dell’iPhone e dall’introduzione del modello degli application store che rappresenta il battage pubblicitario del momento […] Il nuovo equilibrio, per non bruciare valore, dovrà sì tenere conto dell’inevitabile convergenza tra il mondo mobile e quello internet ma non dovrà trascurare di valorizzare le specificità del canale mobile – immediatezza, ubiquità e soprattutto la maggiore propensione che i consumatori mobili sembrano avere a pagare per servizi e contenuti di reale valore, anche per la presenza “naturale” in questo canale di un semplice ed efficace sistema di pagamento come il conto telefonico».

Così come nel desktop, anche nel mobile l’introduzione delle tariffe flat farà la differenza: maggior chiarezza sui costi, maggior tranquillità di accesso, maggior predisposizione alla fruizione dei servizi: tutto ciò aprirà realmente le porte ad un nuovo mercato, oggi semplicemente approcciato da piccole nicchie ma ancora sostanzialmente lontano dalle masse. Prezzo e costi, tutto gira attorno a questo parametro. Se la predisposizione all’acquisto si abbassa, la leva del prezzo assume importanza fondamentale. Webnews ha testimoniato nei giorni scorsi lo scarso appeal del nuovo iPhone, ad esempio, qualcosa di molto differente dalle code che ne avevano accompagnato l’arrivo sul mercato. Il mercato è vicino alla maturazione ed occorre fare un passo oltre la moda: le flat potrebbero portare all’utente il valore cercato, ed a quel punto la predisposizione alla spesa potrebbe aprire la strada a nuovi servizi e nuove opportunità.

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