C'è doping tra i motori di ricerca?

C'è chi ritiene poco lineari le misurazioni ComScore sul mercato dei motori di ricerca poichè parte delle query sarebbe frutto di una sorta di doping basato su grandi portali con link strategici. Allo studio nuovi standard di misurazione per il futuro
C'è chi ritiene poco lineari le misurazioni ComScore sul mercato dei motori di ricerca poichè parte delle query sarebbe frutto di una sorta di doping basato su grandi portali con link strategici. Allo studio nuovi standard di misurazione per il futuro

ComScore ha reso nota l’intenzione di variare il metodo con cui calcola le proprie statistiche relative ai motori di ricerca. Le modifiche saranno probabilmente applicate a partire da Agosto (relativamente al mese di Luglio), ma ComScore sembra lasciar intendere la volontà di continuare verso un progressivo affinamento delle misurazioni per giungere a numeri qualitativamente condivisi ed estesamente considerati per il loro valore ed attendibilità.

Quanto comunicato da ComScore giunge in conseguenza della scoperta per cui Microsoft e Yahoo avrebbero operato azioni dolose utili a gonfiare la mole di query composta sui rispettivi motori. Tale operazione sarebbe stata posta in essere portando sulle homepage dei rispettivi portali (MSN da una parte, Yahoo dall’altra) per stimolare la sensazione di recupero rispetto al leader di mercato. Secondo le dinamiche enunciate da Business Insider, trattasi di un sistema in grado di dopare i numeri in modo sistematico: ogni link è una query, creando così artificiosamente una ricerca in realtà non formulata di proposito. Ma non è questa una cosa accettabile soprattutto da ComScore, il cui valore del servizio nei confronti dei clienti è basato soprattutto sulla veridicità delle misurazioni effettuate.

Secondo una ricerca Broadpoint AmTech in particolare, i dati ComScore che vedono Bing e Yahoo in recupero su Google sarebbero invece profondamente differenti: Bing si confermerebbe stabile, mentre Google farebbe proprio il calo Yahoo dello 0.3%. E non si tratta di numeri fini a sé stessi: le quote di riferimento misurate sul mercato rappresentano il biglietto da visita dei diversi motori di ricerca nei confronti del mondo dell’advertising.

ComScore intende accettare parzialmente il meccanismo scoperto: il mondo della ricerca è in grande cambiamento e la differenziazione delle offerte impone parametri sempre più affinati di valutazione. ComScore spiega pertanto che, almeno inizialmente, continuerà a contare le query “dopate”, ma tenterà di differenziare i dati rendendo evidente non soltanto la quota di mercato occupata, ma anche le caratteristiche intrinseche di ogni singola quantificazione.

Anche Yahoo ha voluto dir la sua sull’argomento. Nello specifico il motore di Sunnyvale chiede valutazioni più attente alle dinamiche con cui il settore si sta sviluppando, accettando realtà differenti («share of queries, share of query type, share of revenue, engagement, consumer loyalty, search sessions per month») rispetto al passato ed implementando pertanto tecniche nuove per nuove realtà. Yahoo allunga al contempo la mano a ComScore chiedendo nuovi standard che permettano a tutti di parlare la stessa lingua. Perchè soprattutto in questo momento, e soprattutto quando si parla di denaro, la matematica è ancora un’opinione.

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