Apple, bottino miliardario offshore

Secondo Seeking Alpha, Apple vorrebbe rimpatriare 54 miliardi di dollari offshore, evitando però la tassazione fiscale del 35% imposta dagli Stati Uniti.
Secondo Seeking Alpha, Apple vorrebbe rimpatriare 54 miliardi di dollari offshore, evitando però la tassazione fiscale del 35% imposta dagli Stati Uniti.

Tempo di scudi fiscali all’italiana anche sotto il sole della California? È quanto pare stia mirando Apple che, così come rivela una ricerca di Seeking Alpha, sarebbe intenzionata a rimpatriare circa 54 miliardi di dollari investiti offshore. Ma la strada della Mela appare tutto fuorché in discesa.

Dell’ingente liquidità totale di Cupertino, stimata attorno agli 82 miliardi di dollari, ben 54 miliardi sarebbero conservati ben lontano dagli Stati Uniti, si vocifera in paradisi fiscali dove la tassazione risulterebbe decisamente meno onerosa rispetto a quella a stelle e strisce. Apple, tuttavia, sarebbe ora intenzionata a rimpatriare questo bottino estero, trovandosi però di fronte a un nemico poco gradito: il fisco.

Le norme federali statunitensi, infatti, impongono una tassazione del 35% per tutti i capitali conservati all’estero. Una misura lecita, verrebbe da aggiungere, perché risulta doveroso che tutte le aziende USA paghino quanto di dovuto all’agenzia delle entrate locale prima di incassare impunemente quanto accumulato fuori dai confini USA. La Mela, tuttavia, non sarebbe affatto entusiasta di questa regolamentazione fiscale e potrebbe tentare manovre per salvaguardare quanto possibile i propri forzieri.

Seguendo il normale procedimento di rimpatrio, i 54 miliardi di Apple si trasformerebbero in poco meno di 35, con poco più di 18 miliardi di dollari diretti nelle casse dello stato. Sarà forse per questo motivo che Cupertino, lo scorso dicembre, ha deciso di guidare una lobby di grandi multinazionali del mercato – tra cui figurano anche Cisco, Pfizer e Duke Energy – per richiedere allo Stato una riduzione momentanea delle tasse dal 35 al 5-9%.

A differenza del Belpaese, però, lo scudo fiscale targato Mela non ha suscitato né interesse né compassione alle istituzioni statunitensi, visto come la proposta sia stata sonoramente bocciata. Una vicenda che, tuttavia, non sembra aver destato preoccupazione in quel di 1 Infinite Loop, perché pare si tratti di fondi di non immediata urgenza in termini di investimenti futuri: Apple, perciò, potrebbe continuare a mantenere questo tesoretto al caldo dei lidi offshore, in attesa che qualcosa cambi sul fronte governativo.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti