British Airways accusata per Google Immagini

British Airways utilizzerà Google Immagini per riconoscere i viaggiatori, ma i difensori della privacy non hanno gradito tale servizio: è polemica.
British Airways utilizzerà Google Immagini per riconoscere i viaggiatori, ma i difensori della privacy non hanno gradito tale servizio: è polemica.

British Airways è al centro delle accuse da parte degli attivisti per la privacy, i quali non hanno gradito il lancio del programma Know Me all’interno della voli della compania. In pratica, l’azienda usufruisce della connessione a Internet per creare dossier sui passeggeri quanto più completi possibili, con tanto di immagini e dati di vario genere sui propri clienti.

Tramite il programma Know Me, la compagnia aerea raccoglie una serie di informazioni su un singolo viaggiatore, così da avere a disposizione non solo i suoi dati, ma anche dettagli circa i precedenti voli effettuati, come ad esempio eventuali problemi sperimentati, precedenti ritardi subiti e via dicendo. Il problema però risiede nel fatto che British Airways utilizza Google Immagini per trovare le fotografie online dei passeggeri, cosa che a suo parere potrebbe far sì che il personale possa riconoscerli e avvicinarli al loro arrivo al terminal o in aereo.

I difensori della privacy non hanno però assolutamente gradito tale servizio e, secondo quanto diramato da The Evening Standard, la compagnia aerea si ritrova ora costretta ad affrontare una corposa opposizione all’utilizzo di Know Me. Secondo gli osservatori che stanno analizzando il caso, British Airways deve necessariamente fornire ai clienti il controllo sui quei dati che desiderano condividere e informare loro sulle informazioni esatte che possiede. La compagnia si difende, attraverso le parole di Jo Boswell, responsabile della divisione clienti, spiegando che si sta essenzialmente cercando di creare un servizio più personalizzato.

A quanto pare, British Airways è comunque del tutto conforme alla Legge britannica sulla protezione dei dati personali dei clienti e dunque, legalmente, non sembra correre alcun pericolo. La fiducia dei viaggiatori, però, potrebbe esser presto un lontano ricordo.

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