Antitrust EU-Google: tutto rinviato ad ottobre

Il gruppo di Mountain View avrà a disposizione altro tempo per preparare la propria strategia difensiva da presentare sul tavolo della Commissione Europea.
Il gruppo di Mountain View avrà a disposizione altro tempo per preparare la propria strategia difensiva da presentare sul tavolo della Commissione Europea.

Nel mese di aprile la Commissione Europea ha notificato a Google una comunicazione degli addebiti (“statement of objections”) relativa ad un presunto abuso di posizione dominante nel vecchio continente, al termine di una lunga indagine. Fra i punti toccati anche quello relativo all’ecosistema Android. Al gruppo di Mountain View era stato inizialmente concesso tempo fino al 27 luglio per preparare le propria strategia difensiva, ma il termine è stato più volte rimandato.

L’ennesimo slittamento si registra oggi. La data è stata spostata prima al 7 settembre e poi al 20 settembre, ora al 7 ottobre. L’antitrust EU ha dunque accolto le richieste di bigG, concedendo un’altra ventina di giorni per redigere la documentazione che verrà poi presa in esame. Si tratta di un caso molto delicato, che alla sua conclusione potrebbe portare ad una multa pari a diversi miliardi di euro, ovvero il 10% del fatturato. La conferma del rinvio arriva dalle pagine del sito Ars Technica: la redazione l’ha ricevuta direttamente da un portavoce di Margrethe Vestager.

Confermiamo che la nuova scadenza stabilita dalla Commissione è il 7 ottobre. Google ha chiesto altro tempo per redigere i documenti inerenti il caso. In linea con le normali pratiche, la Commissione ha analizzato le ragioni della richiesta e garantito un’estensione, così da permettere a Google di esercitare pienamente i suoi diritti di difesa.

Questa la replica ufficiale fornita da Google nel mese di aprile.

Android ha contribuito allo sviluppo di un ecosistema rilevante (e, ancora più importante, sostenibile) basato su un software open source e sull’innovazione aperta. Saremo felici di lavorare con la Commissione Europea per dimostrare che Android è un bene per la concorrenza ed è un bene per i consumatori.

La Commissione sta inoltre analizzando il comportamento di bigG per quanto riguarda il motore di ricerca e di recente ha inoltrato una nuova comunicazione degli addebiti in merito ad acquisto comparativo e advertising. In quest’ultimo frangente, a finire sotto la lente d’ingrandimento dell’antitrust è l’indicizzazione dei propri servizi, secondo alcune voci favorita rispetto alla concorrenza.

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