Parigi bandisce il WiFi, ma non è la sola...

Curiosa la notizia proveniente d?oltralpe resa nota oggi dal Corriere della Sera: Parigi ha bandito il Wi-Fi da quattro bibliotece pubbliche. Il perchè è presto detto: molti dipendenti accusavano vertigini, nausea, dolori muscolari e insonnia.

Insomma Parigi si unisce alle (tante) altre città e regioni del mondo che hanno deciso di bandire il WiFi, ritenendolo pericoloso. In Germania, ad esempio, la Presidente Merkel ha invitato a preferire il cavo al WiFi e a Francoforte il WiFi è vietato nelle scuole.

Tutto ciò avviene nonostante svariati studi abbiano negli anni dimostrato che l’intesità delle onde emesse dai dispositivi WiFi è talmente bassa da non rappresentare un pericolo per la salute della persona. Questi atteggiamenti iper-prudenti mi ricordano, vagamente, gli stessi atteggiamenti che secoli fa taluni avevano nei confronti della ferrovia. C’era chi, addirittura, sosteneva che superata la velocità di qualche decina di chilometri all’ora, entrando in galleria si sarebbe creata una pressione mortale per i passeggeri.

Insomma, ho l’impressione che la scarsa conoscenza dei dati scientifici porti a conclusioni affrettate e ingiustificate. Certo, io eviterei a puro scopo cautelativo di mettere router Wi-Fi nella stanza giochi di un asilo nido, ma se parliamo di licei e biblioteche pubbliche mi pare sia esagerato bandire questa tecnologia.

Del resto anche dei cellulari si era, negli anni scorsi, detto di tutto e di più, salvo poi arrivare alla conclusioni che le onde in sé non sono nocive. Ad essere nocivo, nel caso del cellulare, è l’aumento di temperatura delle cellule indotto dal contatto diretto tra l’apparecchio e l’orecchio che, effettivamente, “si scalda” durante la chiamata (soprattutto in reti 3G).
Voi cosa pensate? Siete favorevoli ad un approccio di cautela preventiva, o vi fidate delle attuali, rassicuranti, teorie scientifiche?

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