L'Egitto blocca Skype: lo stato controlla il VoIP

Le autorità egiziane hanno stabilito il blocco della telefonia VoIP da mobile verso l'estero. Così facendo si tagliano le gambe a Skype nel paese africano e si mettono all'angolo servizi similari di Google, Yahoo e Microsoft. Skype chiede chiarimenti
Le autorità egiziane hanno stabilito il blocco della telefonia VoIP da mobile verso l'estero. Così facendo si tagliano le gambe a Skype nel paese africano e si mettono all'angolo servizi similari di Google, Yahoo e Microsoft. Skype chiede chiarimenti

«L’Egitto ha dato attuazione ad un divieto sulle chiamate internazionali compiute ricorrendo alle connessioni internet dei cellulari: lo ha detto oggi a Reuters il presidente dell’ente regolatore per le telecomunicazioni». Il lancio d’agenzia conferma pertanto quanto si vociferava da alcune ore: l’Egitto ha formalmente vietato le chiamate internazionali mobile effettuate tramite il Web, togliendo così ossigeno al VoIP e tagliando le gambe a Skype in qualità di servizio in grado di offrire forti vantaggi nelle tariffe telefoniche verso l’estero.

Amr Badawy, presidente dell’autorità nazionale per le telecomunicazioni, precisa a Reuters: «Il divieto colpisce le chiamate da Skype (compiute dai) dispositivi cellulari, non dai fissi, perché (il sistema) è contrario alla legge. Abbiamo come obiettivo qualsiasi traffico voce illegale da dispositivi mobili». Per poter effettuare una chiamata internazionale, insomma, il chiamante è costretto a passare attraverso il network mobile di Telecom Egypt, controllato dalle istituzioni in quanto a maggioranza statale. I deludenti risultati fiscali annunciati nei giorni scorsi (con il conseguente taglio dei dividenti ed il rinvio di nuove infrastrutture già in previsione) potrebbero aver dettato una misura d’urgenza, la cui entità grava però pesantemente sulla Net Neutrality e sulla regolare concorrenzialità tra i vari servizi.

Ma non c’è soltanto Skype al centro dell’iniziativa egiziana: Google, Yahoo, Microsoft e qualunque altro provider è parimenti messi al bando, il che chiude del tutto le porte del VoIP riportando l’esclusività delle chiamate internazionali da mobile verso la fonia tradizionale. Il gruppo Skype, paladino della Net Neutrality già negli Stati Uniti e fiero sostenitore dei diritti degli utenti nelle comunicazioni, rilascia così immediatamente una dichiarazione ufficiale per esprimere tutto il proprio sconcerto: «siamo sorpresi dall’articolo e stiamo cercando chiarimenti dalla NTRA [National Telecom Regulatory Authority]. Non sappiamo se le notizie siano accurate. In generale, crediamo che dovrebbero essere i consumatori, e non le autorità di regolamentazione, a scegliere i vincitori e gli sconfitti nello spazio delle comunicazioni. Questo è quanto avviene nei mercati competitivi». In ballo, infatti, v’è una fetta di mercato di fondamentale importanza economica che Skype controlla per il 12% a livello mondiale con tassi di crescita a doppia cifra ormai da anni (ed il sempre più convincente approdo di Skype in ambito mobile è soltanto il primo passo verso una dimensione della telefonia destinata a svilupparsi sempre di più).

Nei giorni scorsi, in occasione della Giornata Mondiale contro la Cyber Censura, Reporter senza Frontiere ha pubblicato un report dedicato ai “Nemici di Internetelencando tutti quegli stati ove, in varia misura, si sta agendo contro gli interessi dei cittadini tramite una progressiva restrizione delle libertà sul Web. L’elenco dei “cattivi” comprende l’Arabia Saudita, la Cina, Cuba, l’Iran, la Tunisia, il Vietnam e, tra gli altri, anche l’Egitto. L’associazione avrà ora a disposizione nuovi elementi per approfondire la propria accusa contro il paese africano, estendendo l’analisi dalla restrizione delle comunicazioni interne fino al blocco del traffico VoIP verso il resto del mondo.

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