Samsung, l'Australia blocca il Galaxy Tab 10.1

Anche l'Australia si aggiunge all'elenco dei Paesi in cui il Galaxy Tab non potrà essere venduto fino a nuovo ordine.
Anche l'Australia si aggiunge all'elenco dei Paesi in cui il Galaxy Tab non potrà essere venduto fino a nuovo ordine.

Un’altra battaglia è stata vinta da Apple nella guerra contro Samsung: la società di Cupertino ha infatti visto accettata la richiesta di blocco nei confronti del Galaxy Tab in Australia, ove la Corte Federale si è schierata contro il colosso sudcoreano. Il Galaxy Tab, dunque, dovrà restare fermo ai box fino a nuovo ordine.

In particolare è il modello da 10.1 pollici ad essere finito nel mirino dei giudici australiani, i quali hanno imposto un blocco temporaneo alle vendite del dispositivo a causa di alcuni problemi legati a brevetti posseduti da Apple e non ottenuti in concessione da Samsung. Fin quanto la diatriba legale tra le parti non avrà fine, il che potrebbe significare anche diversi mesi a causa del continuo botta e risposta tra le due società, il tablet del gruppo asiatico non potrà essere venduto nel principale Paese dell’Oceania.

L’Australia, del resto, non è la prima nazione a sbarrare la porta al dispositivo targato Samsung, già bloccato nei mesi scorsi in Germania a causa di problemi simili. Sebbene i due casi risultino profondamente diversi in termini economici a causa della disparità nel volume di vendite relativo alle due nazioni, l’impossibilità di commercializzare il Galaxy Tab in Australia rappresenta per Samsung un ulteriore ostacolo da superare nella già difficile rincorsa all’iPad, il quale continua a macinare numeri consolidando la propria posizione di leadership.

Posizione di leadership che trova anche nelle continue accuse mosse da Apple nei confronti della concorrenza un importante punto in proprio favore, con diverse battaglie vinte dalla Mela negli ultimi mesi nelle sedi legali di numerosi Paesi. Battaglie che se sommate mettono in luce un quadro piuttosto negativo per Samsung, che tuttavia continua a portare avanti la tesi della propria innocenza, affiancata da ulteriori accuse nei confronti di Apple: la guerra, insomma, durerà ancora a lungo.

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