LTE, il prossimo passo del mobile

Sempre più spesso si sente parlare di LTE, che frequentemente viene confusa con il 4G. Ecco cos'è e quando potrà essere ritenuta di quarta generazione.
Sempre più spesso si sente parlare di LTE, che frequentemente viene confusa con il 4G. Ecco cos'è e quando potrà essere ritenuta di quarta generazione.

Per lungo tempo il mondo delle comunicazioni in chiave mobile è stato coinvolto nella migrazione verso standard appartenenti alla famiglia delle tecnologie battezzate come 3G. Da diversi mesi a questa parte, invece, si legge sempre più frequentemente di tecnologie 4G, ovvero di quarta generazione. Spesso tale termine si accompagna ad altri quale ad esempio, LTE, acronimo di Long Term Evolution. In tal senso risulta tuttavia necessario fare un distinguo, per comprendere meglio cosa sia in realtà la tecnologia LTE e quale sia lo stato attuale del relativo sviluppo (così da effettuare acquisti più consapevoli nel momento in cui “LTE” diventerà un distinguo fondamentale per le scelte d’acquisto).

Prima di analizzare cosa rappresenti LTE, è necessario sottolineare però cosa non è: LTE non è sinonimo di 4G, come invece frequentemente riportato. O, almeno, non lo è ancora: la tecnologia Long Term Evolution appartiene infatti alla fase pre-4G, in quanto le relative caratteristiche tecniche non rispondono ancora appieno a quelli che sono i canoni previsti dalle specifiche delle reti di telecomunicazione di quarta generazione. Soltanto LTE Advanced, ancora in fase di studio e non disponibile su larga scala, potrà essere ritenuta una tecnologia 4G.

Obiettivo principale di tale tipologia di reti (alla quale apparterà anche la versione 2 dello standard WiMAX) è quello di alzare ulteriormente l’asticella della qualità relativa alle connessioni al web effettuate mediante dispositivi mobile. Le specifiche attuali prevedono una velocità nominale garantita di almeno 100 Mbps nel caso in cui ci si stia muovendo ad alta velocità (ad esempio in auto, o in treno), mentre qualora il dispositivo in uso sia fermo rispetto alle sorgenti del segnale deve essere garantita una velocità di 1 Gbps. Le offerte proposte dai principali operatori statunitensi, ad esempio, oscillano in media tra i 10 ed i 20 Mbps, motivo per cui si è ancora piuttosto lontani dal raggiungimento degli standard previsti dalle reti 4G reali.

A seconda della banda di frequenze utilizzata, poi, la copertura può raggiungere lunghezze che vanno dai 5 ai 100 Km, con prestazioni che chiaramente risultano essere inversamente proporzionali alla distanza tra la sorgente ed il dispositivo che riceve il segnale. Diverse sono poi le migliorie apportate rispetto agli standard disponibili attualmente sul mercato ed ancora largamente utilizzati, come ad esempio l’aumento del numero di bit trasmessi per ogni hertz, tempi di RTT sensibilmente ridotti (con pacchetti che possono dunque viaggiare ad una velocità maggiore), maggiore flessibilità nell’assegnazione dello spettro di frequenze ai singoli utenti e l’utilizzo del protocollo IP come base fondamentale per le sessioni di comunicazione.

Sin dal debutto del termine “LTE”, è andato dunque crescendo il numero di dispositivi abilitati a supportare tale tecnologia, con smartphone e tablet che sempre più spesso annoverano tale standard tra le proprie caratteristiche tecniche. L’ultimo esempio in ordine di tempo è giunto nel corso del CES 2012, con Nokia ed HTC che hanno presentato i primi due Windows Phone in grado di navigare a velocità superiori rispetto al passato. Nel corso dell’evento organizzato in quel di Las Vegas saranno diversi altri i dispositivi che nei prossimi giorni metteranno in luce tale possibilità, mentre continuano a rincorrersi rumor fino ad oggi privi di una qualche conferma ufficiale sulla possibilità di vedere LTE a bordo dell’iPhone di Apple, le cui intenzioni sembrano essere ancora una volta quelle di stare a guardare in attesa di ulteriori sviluppi.

Ed in Italia? La situazione dello stivale è attualmente piuttosto arretrata rispetto agli Stati Uniti ed altre nazioni nelle quali LTE ha già preso piede da tempo per spianare la strada alle tecnologie del futuro. Da pochi mesi si sono concluse le aste per l’assegnazione delle frequenze, con gli 800 MHz (utilizzati principalmente in contesti urbani) nelle mani di Telecom Italia, Vodafone e Wind ed altre porzioni dello spettro suddiviso tra i suddetti operatori ed H3G. Proprio quest’ultimo ha promesso di lanciare i primi servizi a 100 Mbps nel corso del 2012, in un periodo non ancora meglio specificato, proponendosi nuovamente come pioniere in un paese troppo spesso in ritardo nel recepire i cambiamenti tecnologici. Nei prossimi mesi (o forse nel corso del 2013) dovrebbero poi giungere le offerte degli altri operatori di primo piano, permettendo così ai cittadini italiani di navigare in mobilità sfruttando reti di nuova generazione.

 

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti