BUDD-e: il pulmino Volkswagen in veste hi-tech

L'automaker tedesco imbocca la strada del rilancio, ispirandosi ai fasti del proprio passato e strizzando l'occhio al carisma dello storico "pulmino".
L'automaker tedesco imbocca la strada del rilancio, ispirandosi ai fasti del proprio passato e strizzando l'occhio al carisma dello storico "pulmino".

Guardare al passato per immaginare il futuro. È la strategia messa in campo da Volkswagen in quello che è forse il momento più nero nell’intera storia del gruppo, a causa dello scandalo “diesel gate”. Il fatto che l’automaker abbia scelto il CES 2016 di Las Vegas per presentare BUDD-e non è una casualità: il veicolo si ispira al fascino e al carisma dello storico “pulmino”, ma integra tecnologie avanzate sia per quanto riguarda il comparto motoristico che l’abitacolo.

A presentarlo sul palco di Las Vegas è stato il CEO Herbert Diess, con un keynote nel quale VW ha spiegato la propria idea di mobilità evoluta. BUDD-e è un van elettrico, a zero emissioni e dunque non inquinante. Un mezzo basato sul Modular Electric Drive Kit (MEB), con un’autonomia dichiarata da 533 Km, fornita dalla batteria (101 kWh) integrata nel pianale, che può essere ricaricata all’80% in soli trenta minuti. Il suo posizionamento ha liberato gli ingegneri e i designer da qualsiasi vincolo durante la fase di progettazione, portando alla nascita di un allestimento interno dallo stile piuttosto innovativo.

Il concept mostrato da Volkswagen è indirizzato soprattutto a chi passa molto tempo al volante, piuttosto che ai brevi spostamenti in ambito urbano. Emerge una cura particolare riposta nella progettazione di una plancia dallo stile decisamente hi-tech. Il cruscotto tradizionale è sostituito dall’Active Info Display, una strumentazione completamente programmabile posizionata di fronte al conducente (per capire di cosa si tratta è sufficiente dare un’occhiata alle immagini della galleria di seguito), mentre sul lato passeggero è presente un’unità dedicata all’infotainment. Una configurazione studiata per mostrare informazioni di ogni tipo: dalla navigazione stradale ai punti di interesse nelle vicinanze, dall’accesso alle playlist musicali alle applicazioni. Anche l’interazione è “smart”: si possono controllare le funzionalità tramite comandi vocali, gestuali e touchscreen. Via persino gli specchietti retrovisori, sostituiti va videocamere e display.

Con BUDD-e, VW vuol dar vita ad un’esperienza che trascende i confini delle quattro ruote, estendendo il raggio d’azione del veicolo anche agli ambiti smart home e Internet of Things. Per questo, l’automobilista e i passeggeri saranno in grado, ad esempio, di controllare la temperatura delle stanze nella propria abitazione ancora prima di giungervi, così come di accendere le luci o le apparecchiature in ufficio.

Se l’obiettivo era quello di rispolverare il fascino dell’indimenticabile T1, non può dirsi completamente centrato. Gli anni ’70 sono però passati da un pezzo e replicare in tutto e per tutto lo stile di un veicolo che a modo suo ha segnato un’epoca ormai lontana avrebbe forse contribuito alla nascita di un nuovo modello anacronistico, se non addirittura pacchiano. BUDD-e invece non nasconde il desiderio di tagliare i ponti col passato (soprattutto con quello più recente), ma senza dimenticarlo. Per assistere al lancio del nuovo pulmino Volkswagen sarà necessario attendere qualche anno: non arriverà in strada prima del 2019.

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